A Parigi è iniziato lo sgombero forzato dei profughi e degli accampamenti di migranti che trovano riparo nelle stazioni della metropolitana, sotto ai ponti e nei parchi cittadini. Questo per mantenere il decoro urbano in vista dell’inizio delle olimpiadi estive. Per rendere la città più “presentabile” infatti, il programma prevede lo spostamento tramite speciali autobus dei rifugiati nelle cittadine della provincia, nelle quali dovrebbero essere allestiti centri di accoglienza temporanei. Questo progetto sta ricevendo non poche critiche, da una parte dalle Ong per i diritti umani che hanno denunciato che si tratta di una operazione di “Pulizia sociale”.
Mentre dall’altra i sindaci delle località preposte all’accoglienza degli sfollati che hanno annunciato una battaglia e denunciano il fatto che l’operazione sia stata decisa dal governo in segreto senza avvertire le autorità locali. Anche perchè il problema, come affermano i primi cittadini, è che in moltissime città non ci sono più posti di accoglienza e gli alloggi di emergenza sono già tutti pieni. Tuttavia da Parigi hanno risposto che non si tratta di un piano pensato per l’inizio dei giochi olimpici ma per la necessità di ridurre la saturazione nei centri di accoglienza.
Parigi trasferisce profughi in provincia per ripulire la città in vista delle olimpiadi, sindaci protestano: “Non siamo stati avvertiti”
Parigi ha iniziato già dallo scorso maggio il trasferimento di profughi e migranti dai centri di accoglienza della capitale, dagli accampamenti urbani, con autobus che trasportano 40 persone ogni tre settimane. Ora, come riporta il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, il sindaco di Orlans, Serge Grouard ha inviato una lettera al ministero per chiedere spiegazioni in merito a quanto sta avvenendo e soprattutto per sapere cosa accadrà ai migranti una volta trasferiti e dove verranno sistemati. Visto che nella città già i centri sono pieni, dice: “Tutto questo avviene in segreto, senza dirci esattamente cosa succede a queste persone, e ne sono già arrivate 500“.
Nonostante il governo continui a negare risposte e da Parigi arrivino rassicurazioni sul fatto che non si tratta di un piano per ripulire la capitale dai rifugiati per le olimpiadi, alcuni fatti confermerebbero la versione dei sindaci. Ad esempio l’improvviso boom di indisponibilità da parte di molti albergatori, che prima avevano collaborato nell’accoglienza dei migranti, perchè ora hanno l’opportunità di guadagnare con i turisti che arriveranno in occasione di giochi. E contro i nuovi centri di accoglienza ci sono anche le proteste dei cittadini , visto che ormai da tempo, ogni volta che viene annunciata l’apertura di un nuovo centro scoppiano violente manifestazioni nella zona designata.