Fresca di rielezione all’Hotel de Ville, la sindaca di Parigi Anne Hidalgo deve già fronteggiare le dure proteste di una frangia di oppositori che non hanno apprezzato la scelta della sua amministrazione di sostituire la festa dell’Assunzione al cielo della Madonna del 15 agosto con la “festa dei gatti“. Come denunciato dal sito web Fdsouche.com, celebre per le sue battaglie contro gli eccessi del politicamente corretto, sul portale del Comune di Parigi, nella sezione dedicata al calendario delle aperture e chiusure estive, ha fatto capolino un annuncio secondo cui il 15 agosto i funzionari municipali non saranno al lavoro perché c’è la “fête des chats”, la giornata dei gatti appunto, e non appunto la festa dell’Assunta. La decisione della sindaca socialista ha scatenato la reazione di molti cattolici, che sui social hanno bersagliato di critiche Hidalgo con commenti di questo tenore: “No signora Hidalgo, il 15 agosto non è ‘la festa dei gatti’. Lei è pagata dal popolo francese e non da un piccolo gruppo di persone che odia la cristianità”.



PARIGI, VIA MADONNA DELL’ASSUNTA PER “FESTA DEI GATTI”

Le accuse nei confronti di Anne Hidalgo rispetto ad una sua presunta avversione nei confronti delle tradizioni cristiane poggiano le loro fondamenta su una serie di scelte controverse da parte dell’inquilina dell’Hotel de Ville. Nel 2017, sottolinea Il Giornale, in nome del multiculturalismo vennero banditi i tradizionali mercatini natalizi sugli Champs-Elysées, perché le bancarelle con le statuette e i quadretti rappresentativi della Natività e del culto cristiano non erano considerati “adeguati” al contesto. Per perseguire un ideale di laicità, Hidalgo ha anche fatto rimuovere il presepe che fin dai tempi di Chirac veniva allestito all’interno del Comune. Per non parlare della sua contrarietà a ricostruire la guglia della cattedrale di Notre Dame ricalcando l’originale, preferendo invece soluzioni più moderne. Sono in tanti, di contro, a notare una particolare predisposizione verso l’Islam. Esempio? La festa dedicata alla fine del Ramadan, alla presenza del rettore della Grande Moschea di Parigi, nelle sale del Comune. Ramadan che, secondo Hidalgo, sarebbe “una festa che fa parte del patrimonio culturale francese”.

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