Paris Hilton si racconta tra le pagine di un memoir
É una Paris Hilton particolarmente intimista la protagonista al debutto di scrittrice nel libro-memoir, oltre la fama e la celeb-BFF amica del cuore Britney Spears, #1 ai vertici della classifica iTunes. Mentre la sua amica per la pelle Britney Spears torna ai vertici nella classifica musicale iTunes su scala globale , soffiando la pole all’ex Justin Timberlake, Paris Hilton torna a far parlare di sé. Dopo aver celebrato via social il record per il primo selfie storico che sia mai stato scattato, quello che la ritrae con la regina del Pop Britney Spears, Paris Hilton si racconta tra le pagine del suo Paris: the memoir.
Un libro di memorie dove la ricca ereditiera invita a guardare al di là delle apparenze, e al suo mondo come una realtà divisa tra luci e ombre, nonostante il suo tenore di vita alto.
Dietro i capelli biondo platino, strati di glitter, un sorriso accentuato dal lipgloss, tacchi e abiti sfavillanti, si nasconde una
ragazza tutt’altro che fragile, che
è entrata troppo presto nel mondo
degli adulti e per sopravvivere ha
imparato a lottare. L’ereditiera degli hotel Hilton fa sapere tra le righe del memoir autobiografico che il suo carattere ribelle nasconde quella che le viene diagnosticata come la sindrome ADHD, disturbo da deficit di attenzione e iperattività, che alla sua tenera età costringe i genitori ad allontanarla dalle scuole private dove veniva espulsa di continuo. A soli 14 anni, racconta Paris, riceve attenzioni da un professore, scambiando le molestie per una cotta adolescenziale, poi si sposta a Palm Springs dalla nonna e qui un amico più grande la fa ubriacare e la violenta. Lei sceglie di non parlarne, fino a fare luce sul dolore e gli abusi subito a Carter Reum che dal 2021 è suo marito,
«Mi ha salvato la vita», dice l’ereditiera bionda e BFF di Britney Spears, che
non finirà mai di ringraziare l’uomo al suo fianco.
Ma il peggio arriva per l’antesignana delle influencer nel mondo quando i genitori decidono di mandarla alla Provo Canyon
School, un centro di trattamento residenziale per giovani con problemi psichiatrici. Qui lei subisce delle vere e proprie torture fisiche e mentali, lei tenta di scappare, di chiamare disperata i genitori per raccontare loro che viene obbligata a fare la doccia nuda davanti
alle compagne e alle guardie, che
le vengono messe le mani addosso. Ma i genitori le diranno che deve aspettare i 18 anni e che è li per il suo bene.
“Mamma, scusami so che leggere queste
pagine ti farà male” scrive nel memoir, dove dirà anche che una volta uscita fuori da li ha iniziato la sua battaglia legale per rendere note le pratiche adottate in quel
luogo, che anni dopo riuscirà a far chiudere.
Tra i dolori di Paris Hilton, la diffusione di un sex-tape registrato all’età di 19 anni, diventato di dominio pubblico, come nel caso analogo di Belen Rodriguez. Un affaire che fa emergere l’importanza della propria privacy. “Nel giro di qualche ora
la notizia di quel video si diffuse a macchia d’olio. Venni travolta da un’ondata di vergogna, sconfitta e puro terrore. Avrei dovuto dirlo ai produttori del programma (stava girando The Simple Life, ndr). Peggio ancora, ai miei genitori. No, non ce la potevo fare. La mia prima reazione fu piangere come una disperata. Mi sentivo come
se la mia vita fosse finita, e per
molti versi era così”.
Paris Hilton é l’antesignana delle influencer
C’é sofferenza nel memoir, ma anche il riconoscimento al talento della diva bionda, che con un momento di svago condiviso in una vacanza ad Ibiza con l’amica imprenditrice Kim Kardashian ha coniato la categoria degli influencer. La gente non iniziò a usare la parola influencer fino al 2015, all’inizio non sapevo che “nome dare a ciò che mi stava accadendo. Stavo creando il brand di me stessa, accendevo i riflettori dove andavo. Quindi perché non essere pagata per presentarmi a una festa? Ho
iniziato a fare soldi quando ho capito che ero io l’amplificatore”.