Accredia, l’Ente unico nazionale di accreditamento, ha iniziato a rilasciare la certificazione per la parità di genere alle aziende. Un attestato che dimostra che queste ultime sono in linea con gli standard fortemente voluti dalla ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti ed introdotti con la prassi di riferimento Uni contenuta nella legge 162 2021. Le realtà che otterranno il via libera potranno accedere a sgravi contributivi e vantaggi nelle gare pubbliche. Al momento ad averla sono tre: Cellnex Telecom, lo studio legale LCA di Milano e Medinok spa.



“Ci piace l’idea di fare da apripista”. A dirlo al Corriere della Sera è stata Alessia Placchi, avvocata associata dello studio LCA di Milano. “Si è trattato di un iter non banale, ci ha coinvolto per un paio di mesi. Perché l’abbiamo fatto? Prima di tutto perché crediamo nella parità di genere e perché vogliamo essere credibili quando offriamo consulenza alle imprese. Certo ci sono anche gli sgravi sui contributi, ma nel nostro caso su 206 collaboratori solo 37 sono dipendenti”.



Parità di genere, c’è certificazione per aziende: i parametri per ottenerla

I parametri che le aziende devono rispettare per ottenere la certificazione sulla parità di genere sono numerosi. In totale 33. Le aree di valutazione in cui essi si racchiudono sono 6: cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. Per avere il via libera è necessario che oltre il 60% di indicatori abbia un voto positivo. La misura è stata inserita dal Governo nel Pnrr. È per questo motivo che sono stati stanziati 10 milioni di euro, di cui 5,5 a copertura dei costi delle imprese (massimo di 12.500 euro ad azienda) e 2.500 per servizi di assistenza tecnica.



I vantaggi derivanti dall’ottenimento della certificazione sono notevoli: uno sgravio contributivo fino a 50mila euro all’anno, alle aziende private in possesso della certificazione di pari opportunità; un punteggio premiale per la concessione di aiuti di stato e/o finanziamenti pubblici in genere; nei bandi di gara per l’acquisizione di servizi e forniture, il possesso di una certificazione di parità di genere dal punteggio più alto determinerà un miglior posizionamento in graduatoria.