Il decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri pubblicato in Gazzetta ufficiale il 1luglio 2022 offre una normativa sulla certificazione della parità di genere nelle imprese.

Parità di genere nelle imprese: come cambia la normativa

Esistono dei parametri da considerare in modo da poter essere rispettosi della normativa che riguarda le pari opportunità per la gestione delle risorse umane nelle imprese. Il decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri pubblicato il primo luglio 2022 sulla Gazzetta ufficiale stabilisce l’inizio dell’operatività del sistema previsto dal PNRR e delineato con le leggi 162 e 234 del 2021.



La parità di genere nelle imprese ormai sta diventando realtà. Il disegno stabilito dal piano nazionale di riprese resilienza stabiliva alcuni strumenti a sostegno delle donne e inseriti anche nella legge di bilancio 2022. Il PNRR si pone alcuni obiettivi per 800 piccole e medie imprese che dovranno ottenere la certificazione della parità di genere e 1000 aziende che dovranno beneficiare delle agevolazioni collegate.



Una volta ottenute queste certificazioni infatti, le aziende potranno ottenere moltissimi benefici, come ad esempio l’accesso allo sgravio contributivo parziale.

Il risvolto sociale della misura è inevitabilmente quello di una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro oltre alla riduzione del divario retributivo di genere che è stato il tallone d’Achille del mercato del lavoro degli ultimi anni appunto infatti il divario contributivo è pari al 43,7%, se si considera il salario annuale medio percepito da uomini e donne.

La legge 162/2021 ha modificato il codice per le pari opportunità ed è entrato in vigore a partire dal 1 gennaio 2022. Tali modifiche però verranno attuate entro il dicembre 2022 appunto ciò fa presupporre che il 2023 sarà molto diverso per l’Italia che vedrà un mercato del lavoro molto più equilibrato tra i due sessi.



Parità di genere nelle imprese: le sei aree ed il punteggio minimo per le certificazioni

Tutta del decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale comprende sei aree da prendere in considerazione:

  • Cultura e strategia 15%,
  • Governance 15%,
  • Processi HR 10%,
  • Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda 20%,
  • equità remunerativa per genere 20%,
  • Tutela della genitorialità e conciliazione vita lavoro 20%

Si tratta dei binari percorribili per aree in modo da poter ottenere le agevolazioni previste dalla normativa: “ogni indicatore è associato a un punteggio il cui raggiungimento o meno viene ponderato per il peso dell’area di valutazione: è previsto il raggiungimento del punteggio minimo di sintesi complessivo del 60% per determinare l’accesso alla certificazione da parte di un’organizzazione”.