Nel corso delle prossime ore potremo conoscere i risultati definitivi delle Elezioni Europee che tra il 6 giugno e la giornata di ieri – domenica 9 – hanno raccolto alle urne tutti i cittadini europei maggiorenni per scegliere i loro rappresentanti nel Parlamento Europeo: l’attesa è tanta soprattutto perché con i risultati definitivi potremo conoscere anche quanti deputati confluiranno nei vari gruppi politici e quali tra questi (con un meccanismo simile a quanto succede dopo le politiche anche in Italia) faranno parte di maggioranza ed opposizione. L’ipotesi è che dopo una lunga storia che si è ripetuta in ognuno dei nove turni di Elezioni Europee che si sono tenute dal 1979 ad oggi e che hanno visto un costante predominio nel Parlamento Europeo dei gruppi politici di Popolari e Socialisti, le carte in tavola cambieranno aumentando il potere delle forze di destra ed euroscettiche.
Prima di addentrarci nel dettaglio dei sette gruppi politici che attualmente formano il nostro Parlamento Europeo, vale la pena fare una piccola digressione per precisare che si tratta a tutti gli effetti di raggruppamenti di eurodeputati che condividono le idee politiche e puntano ad un programma comune. Per formare un gruppo – secondo la legge elettorale che regola le Elezioni Europee – serve che ne facciano parte un minimo di 23 deputati o deputate, a rappresentanza di almeno un quarto degli Stati membri; mentre com’è ovvio che sia un deputato non può far parte di due o più gruppi politici contemporaneamente.
Quali sono i gruppi politici del Parlamento Europeo: quali partiti italiani ne fanno parte
Come vi abbiamo anticipato, attualmente nel Parlamento Europeo si contano sette diversi gruppi politici: i più numerosi – e che da sempre siedono alla maggioranza – sono il Partito Popolare Europeo (PPE) e i Socialisti e Democratici (S&D); mentre dalle elezioni del 2019 si sono fatti sempre più strada i liberali di Renew Europe e gli ambientalisti dei Verdi/Alleanza Libera Europea (Verdi-ALE) e completano il quadro dei gruppi politici Conservatori e Riformisti europei (ECR), Identità e Democrazia (ID) e Sinistra al Parlamento Europeo (GUE/NGL).
Scendendo un pochino più nel dettaglio: PPE e S&D rappresentano rispettivamente il centrodestra e il centrosinistra e ne fanno parte (tra i partiti italiani) Forza Italia e il Partito Democratico, mentre dei liberali/centristi di Renew Europe nel Parlamento Europeo fanno parte i deputati di Azione e degli Stati Uniti d’Europa e negli ambientalisti (sempre di centro ma più verso sinistra) dei Verdi confluisce il nostro Europa Verde. Gli ultimi tre gruppi politici, invece, rappresentano le forze parlamentari estremiste, con ECR per la destra conservatrice – che raccoglie i deputati di Fratelli d’Italia – la Sinistra dall’altra parte della barricata con i deputati italiani di Sinistra Italiana ed infine ID per l’estrema destra con il supporto della Lega. Mancano i 5 Stelle, che dopo lo scioglimento del gruppo Europa della Libertà e della Democrazia Diretta hanno deciso di correre come ‘Non iscritti’.