LA RISOLUZIONE CHOC DEL PARLAMENTO UE IN FAVORE DELL’ABORTO

Aveva già fatto scalpore la risoluzione del Parlamento Europeo lo scorso 10 giugno in favore dell’amministrazione Biden, in “difesa” dell’aborto come diritto: ora che però la Corte Suprema americana ha confermato la sentenza con la quale viene eliminata (perché incostituzionale) il diritto all’aborto negli Usa, da Strasburgo una nuova risoluzione chiede un ulteriore passo pro-choice addirittura nella Carta Ue. «Modificare la Carta dei diritti fondamentali Ue per inserirvi l’aborto», è questa la richiesta della seconda risoluzione – senza valore giuridico, va ricordato – approvata dal Parlamento Ue in un solo mese: 324 sì, 155 no e 38 astensioni, passa così il documento di ferma condanna alla sentenza della Corte Suprema, e conseguentemente di pieno appoggio al concetto di aborto come diritto “fondamentale”.



«L’aborto è un diritto umano», si ribadisce nella risoluzione votata dal Parlamento Ue in seduta plenaria a Strasburgo: la richiesta è quella di inserire all’articolo 7 della Carta dei diritti fondamentali Ue (rispetto della vita privata e familiare), un paragrafo aggiuntivo «Ognuno ha il diritto a un aborto sicuro e legale». Non solo, nella risoluzione Ue di ferma condanna della decisione presa negli Stati Uniti dalla Corte Suprema, si chiede anche a tutti gli Stati membri dell’Europa di «legalizzare l’aborto» – solo a Malta, ad oggi, risulta vietata l’interruzione di gravidanza – e di perorare «la sua inclusione nella Dichiarazione universale dei diritti umani». La risoluzione europea infine, chiede al Congresso degli Stati Uniti di approvare al più presto «una legge che protegga l’aborto a livello federale».



CENTRODESTRA VOTA CONTRO: PILLON, “UE ESPRESSIONE LOBBY ABORTO”

Prima di addentrarci nei significati e commenti politici alla risoluzione del Parlamento Europeo, proviamo a chiarire rapidamente i “limiti” della vicenda: il documento votato dall’Europarlamento non ha un valore giuridico, in primo luogo; per cambiare la Carta Ue dei diritti fondamentali servono tutti gli Stati membri unanimemente d’accordo. Infine, sulle questioni sanitarie e familiari, i trattati Ue danno piena competenza nazionale: da ultimo, va ricordato come l’aborto ad oggi non sia riconosciuto come diritto umano da nessun trattato internazionale, convenzione o costituzione di tutti i 27 Stati europei. Dunque la risoluzione Ue, per provare a “difendere” l’IVG dopo lo sconvolgimento negli Stati Uniti, chiede di andare decisamente oltre quanto già presente nell’attuale ordinamento.



Nella votazione in Parlamento compatti per il Sì all’aborto come diritto i Socialisti&Democratici (compresa tutta la delegazione Pd) tranne 3 parlamentari, i liberali di Renew (tranne 4 eurodeputati), i Verdi, la Sinistra e i M5s. Contrari invece il Centrodestra italianoFdI, Lega e Forza Italia – assieme ai Conservatori, la destra euroscettica: il PPE si è invece spaccato a metà, con FI comunque contraria alla risoluzione ma con una parte di europarlamentari che ha votato con la sinistra. «Questo testo è una mera provocazione. Non ha alcun senso fare una seconda risoluzione dopo un mese per interferire ancora una volta negli affari interni di un grande Paese democratico come gli Usa», dichiara all’Avvenire Antonio Tajani. «Il Parlamento Europeo ha votato oggi una risoluzione, non vincolante per gli stati membri, in cui si attacca la vita nascente e si definisce l’aborto come un diritto. La risoluzione compie inoltre una grave ingerenza negli affari interni degli Stati Uniti, visto che nel suo contenuto si critica aspramente la sentenza della Corte Suprema Usa che ha superato la Roe vs Wade», è il primo commento all’Adnkronos del senatore della Lega Simone Pillon, in piena contestazione della risoluzione Ue, prima di aggiungere «Personalmente penso sia evidente che le burocrazie europee sono sempre più espressione delle ricche lobby abortiste e sempre meno capaci di rappresentare i popoli e le radici cristiane del nostro continente. Se davvero a Bruxelles vogliono tutelare i diritti di tutti e in particolare quelli delle donne, perché non considerano che ogni anno nel mondo muoiono per aborto oltre 43 milioni di esseri umani, e che nella stragrande maggioranza si tratta di bambine, a causa dell’aborto selettivo usato in molti Paesi dove si fa l’ecografia morfologica per eliminare gli embrioni di sesso femminile?». Fronte Dem, la senatrice Pd Monica Cirinnà difende la risoluzione sull’abito, «I venti di regressione sui diritti delle donne restino lontani dall’Europa. Occorre vigilare e resistere», con lei anche – a sorpresa – la leghista Gianna Gancia che in protesta contro il suo partito ha commentato, «Non si può tornare indietro su posizioni oscurantiste e di retroguardia».