Il Parlamento dell’Ue vuole istituire l’ecocidio come reato in tutti i Paesi membri. Il testo con la proposta di direttiva sulla protezione dell’ambiente attraverso il diritto penale, come riportato da La Verità, è stato approvato nelle scorse ore e chiede di punire, con sanzioni che vanno da pesanti multe fino al carcere, chi è responsabile di disastri contro la natura, indipendentemente che esse siano aziende, amministrazione pubbliche oppure persone ben identificate.
“Questo è un evento storico”, ha affermato l’eurodeputata francese Marie Toussaint, autrice della proposta, che è un’esponente del gruppo dei Verdi. “I casi di contenzioso che abbiamo intrapreso, per il clima o per i diritti della natura, hanno contribuito a ravvivare l’urgenza di affrontare gli attacchi agli esseri viventi attraverso la legge”. È della stessa idea anche Rosa D’Amato, eurodeputata del gruppo Greens/EFA: “L’inserimento dell’ecocidio nel diritto penale europeo significa avere uno strumento in più per garantire la giustizia”, ha affermato. Il riconoscimento da parte dell’Ue del reato di ecocidio potrebbe infatti portare a una modifica dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale, includendolo nell’elenco dei crimini internazionali e rendendo così più facile la condanna dei responsabili di disastri ambientali.
Parlamento Ue vuole istituire il reato di ecocidio: la proposta
La bozza del testo approvata dal Parlamento dell’Ue con l’obiettivo di istituire il reato penale di ecocidio prevede che tutti i Paesi “provvedano affinché qualsiasi comportamento che causi danni gravi e diffusi o di lunga durata o irreversibili (all’ambiente, ndr) sia considerato un reato di particolare gravità e sanzionato come tale secondo i rispettivi ordinamenti giuridici”.
Già nel 2021 c’era stato un tentativo di procedere in questa direzione, ma l’Ufficio europeo dell’ambiente e altri gruppi ecologisti non erano rimasti soddisfatti. L’esecutivo infatti si era limitato ad una breve citazione. “Il reato di ecocidio”, come sottolineato da Frederik Hafen, uno degli esponenti dell’Eeb, “era stato introdotto solo a parole, senza occuparsi della parte operativa”. La strada adesso sembrerebbe essere stata tracciata nei dettagli. Nei prossimi mesi la proposta dovrà essere discussa con la Commissione europea e con i 27 Stati membri. “Il nuovo testo è una pietra miliare. Se verrà incluso nella legislazione finale, sarà un passo in avanti epocale per il riconoscimento dell’ecocidio in Europa”, ha aggiunto.