L’App Parler è stata bandita da Google Play e ora anche Apple sembra in procinto di bandirla dal suo Apple Store. Ci sono fondati sospetti che possa essere stata utilizzata per pianificare, coordinare e facilitare l’assalto a Capitol Hill, a Washington, lo scorso il 6 gennaio 2021, quando una folla di manifestanti pro-Trump ha fatto irruzione nell’aula del Senato per impedire il giuramento del neoeletto Presidente Joe Biden.
Nelle scorse pare che Apple abbia concesso a Parler un ultimatum di 24 ore per aggiungere la moderazione oppure essere espulsa dal suo App Store. Ieri, venerdì 8 gennaio, Apple avrebbe diramato un comunicato ai dirigenti di Parler spiegando di aver ricevuto delle lamentele riguardanti certi “contenuti discutibili” dell’applicazione. Sembrerebbe inoltre che l’applicazione abbia continuato ad essere utilizzata dagli utenti per pianificare e facilitare ulteriori attività illegali e pericolose.
PARLER BANDITA DA APPLE E GOOGLE, SERVIREBBE A NUOVI ATTACCHI
È stato soprattutto il gruppo attivista Sleeping Giants a mobilitarsi affinché sia Apple che Google bandiscano l’app Parler dai loro Store in ragione dei post che chiedevano violenza contro i funzionari eletti. A riprova di quanto denunciato, il gruppo ha pubblicato screenshot di post di Parler che chiedevano al vicepresidente Mike Pence di affrontare un plotone di esecuzione e incoraggiavano i “patrioti americani” a tornare nella capitale il 19 gennaio “portando le nostre armi”. Insomma non solo l’applicazione sarebbe servita ad agevolare e organizzare le attività criminose dello scorso 6 gennaio, che hanno portato alla morte di 4 persone e a un grande numero di feriti, ma continuerebbe ad essere utilizzata dagli attivisti pro-Trump per mettere in alto una nuova insurrezione. La preoccupazione è corsa veloce e finora i sospetti paiono fondati.