Quando parla dell’apertura alla benedizione delle coppie «irregolari e dello stesso sesso» fornita dalla dichiarazione Fiducia supplicans, il cardinale Pietro Parolin fa riferimento a «fermenti». A margine di una conferenza all’Accademia dei Lincei, il segretario di Stato vaticano afferma: «Se questi fermenti servono a camminare secondo il Vangelo per dare risposte all’oggi, benvenuti anche questi fermenti». Quindi, «è sempre un bene». Quel che conta è che «si proceda sempre secondo quello che viene chiamato il “progresso nella continuità”».
A proposito del Documento del Dicastero per la Dottrina della Fede, conferma che «ha suscitato delle reazioni molto forti», del resto è stato toccato «un punto molto delicato, molto sensibile», motivo per il quale per Parolin «ci vorranno ulteriori approfondimenti». Quando gli viene chiesto se sia stato commesso un errore, si smarca: «Non entro in queste considerazioni, le reazioni ci dicono che ha toccato un punto molto sensibile». Il porporato riconosce che ci sia sempre stato «il cambiamento nella Chiesa», perché «è aperta e attenta ai segni dei tempi ma deve essere fedele al Vangelo».
FIDUCIA SUPPLICANS: I CAMBIAMENTI NELLA CHIESA E LE REAZIONI IN AFRICA
«La Chiesa di oggi non è quella di 2000 anni fa. La Chiesa è aperta ai segni dei tempi, è attenta alle esigenze che si presentano», aggiunge il cardinale Pietro Parolin. D’altra parte, precisa che «deve essere anche fedele al Vangelo, dev’essere fedele alla tradizione, fedele al suo patrimonio. Allora se questi fermenti servono a camminare seguendo il Vangelo per dare risposte, siano benvenuti». Le parole del segretario di Stato vaticano arrivano dopo la lettera del cardinale Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa, presidente del Secam (Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar), nella quale i vescovi africani ribadiscono la piena comunione al Papa, pur dicendosi non disponibili a benedire coppie omosessuali.
Nessuna benedizione alle coppie omosessuali nelle Chiese africane, perché non possono essere attuate in Africa «senza esporsi a scandali». I presuli africani non ritengono «opportuno» che l’Africa benedica le unioni omosessuali o le coppie dello stesso sesso «perché nel nostro contesto, ciò causerebbe confusione e sarebbe in diretta contraddizione con l’etica culturale delle comunità africane».