IL MONITO DEL CARDINAL FILONI SULLA GUERRA A GAZA: “PAROLIN REALISTA, LA GENTE SOFFRE”

Per il cardinale Fernando Filoni, le dichiarazioni del Segretario di Stato Pietro Parolin non solo sono condivisibili ma rappresentano una ventata di realismo all’interno della sanguinosa guerra che attanaglia la Terra Santa e il Medio Oriente. L’indomani del (timido) passo indietro dell’ambasciata di Israele nei confronti del Vaticano, dopo lo scontro accesissimo delle ultime 48 ore, il clima sull’asse Tel Aviv-Santa Sede sembra finalmente essersi per un attimo “attenuato” anche se resta comunque l’irritazione nello Stato ebraico per le parole del cardinale Parolin quando ha definito «inaccettabile e sdegnosa la carneficina in corso a Gaza». La posizione del Vaticano è stata poi ribadito anche da un lungo editoriale dell’Osservatore Romano sulla necessità di stoppare i raid sulla Striscia di Gaza e di insistere invece sulla pace e i due Stati (con però Hamas in primis a rifiutare tale scenario, ndr). Oggi a “La Stampa” parla uno dei protagonisti della diplomazia vaticana fin dai papati di San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, per l’appunto il cardinale Filoni, attuale gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.



Se già nelle scorse settimane, dopo il pellegrinaggio in Terra Santa dal patriarca Pizzaballa, aveva invitato a nome di tutta la Chiesa il «desistere dalle violenze», in quanto «l’odio non è di Dio», oggi Filoni considera sensate e realiste le parole dell’attuale Segretario di Stato Vaticano: «la guerra è terribile con inalberate politiche di Israele e di Hamas che finora non hanno trovato una soluzione a vantaggio di una popolazione inerme che subisce conseguenze inimmaginabili». Allo stesso tempo però, il cardinale riflette sul fallimento delle trattative diplomatiche finora, mentre la gente continua a morire e soffrire sia a Gaza che in Israele: «serve guardare la realtà e non dimenticare il volto delle persone, nonché la disperazione di chi è dinanzi ad un futuro che è un baratro». Per questo il cardinale Parolin ha chiesto di avere uno «sguardo realista sul dramma in corso», perché la Chiesa «sta dalla parte delle vittime, come insegnava Don Milani, un ebreo-prete».



“LA CHIESA SEMPRE DALLA PARTE DELLE VITTIME”: COSA HA DETTO IL CARD. FILONI DOPO IL VIAGGIO A GERUSALEMME

Come ha del resto testimoniato con i suoi occhi nella recente visita in Terra Santa, il cardinale Filoni ribadisce che la Chiesa starà sempre dalla parte delle vittime di una guerra iniziata da Hamas e ora condotta con attacchi durissimi da Israele: la via per il cessate il fuoco, secondo il Vaticano, è una sola, ovvero «Hamas liberi tutti i prigionieri senza condizione e subito, Israele interrompa i bombardamenti senza condizione, subito». La pace per il Card. Filoni è nel riconoscere dunque a Israele il diritto ad esistere in pace, così per la Palestina ad esistere nel pieno rispetto del suo territorio.



Per l’esperto prelato, «occorre uscire dalla logica vendicativa e smettere di ideologizzare il conflitto»: come cristiani serve non stancarsi mai di pregare per la pace anche se una tregua oggi viene vista come impossibile per Filoni senza prima il rilascio degli ostaggi e senza poi fermare missili e bombe. Serve poi risolvere le annose tensioni sul territorio, altrimenti la Terra Santa rimarrà sempre vittima di guerre e rivendicazioni da ambo le parti: come ha ricordato Papa Francesco di recente, «alla soluzione dei due Stati non c’è alternativa, possono coesistere ma solo tramite trattative, non si possono imporre dall’esterno». Due in definitiva i principi che possono determinare la pace in tempi “rapidi” secondo il cardinale Filoni: «il diritto di Israele a esistere in pace, non si può pensare che Hamas proclami ‘bisogna distruggere Israele”», e poi «il diritto dei palestinesi alla loro terra e vivere in pace nella loro terra. L’unico percorso diplomatico che intravedo è questo».