La paura per la crisi in Medio Oriente cresce, ma fortunatamente non si sta registrando un’escalation nelle tensioni tra Iran e Israele, dopo gli attacchi che si sono scambiati nelle ultime settimane. Lo ha evidenziato il cardinale segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin, riconoscendo il lavoro di tutte le parti coinvolte affinché questo rischio venga scongiurato. Ne ha parlato a margine di un convegno promosso dall’Agidae. Ciò che si temeva non si è verificato, ha aggiunto Parolin, constatando sia Iran sia Israele stanno provando a non provocare al punto tale da causare un ampliamento della guerra in Medio Oriente. Ma ha anche ribadito la necessità di evitare che la crisi degeneri, quindi auspica ulteriore collaborazione affinché le varie posizioni vengano moderate e le tensioni placate.



Parolin ha criticato poi gli scontri che hanno visto protagonisti gli studenti dell’Università La Sapienza, i quali stanno chiedendo al rettorato di fermare i progetti di collaborazione, a livello di ricerca, con Tel Aviv. Infatti, per Parolin è inspiegabile che anziché instaurare un dialogo, un confronto tra le parti, si arrivi allo scontro, si sfoci nella violenza. Parolin ha espresso la sua difficoltà nel comprendere questo genere di reazioni. La libertà di esprimere le proprie posizioni è un diritto, ma non si può prescindere dal dialogo né si può fare a meno di tener conto delle posizioni di chi la pensa diversamente. «Certamente, la violenza non si giustifica in nessun caso». Pacifico e ragionevole, questi gli ingredienti di un sano confronto.



DAL DIRITTO ALLA VITA ALL’EDUCAZIONE DEI FIGLI

Negli ultimi giorni il dibattito politico è stato alimentato anche dalle polemiche legate al tema dell’aborto, in particolare alla proposta di coinvolgere i comitati pro-life nei consultori, che ha portato allo scontro verbale opposizioni e governo, ma alimentato il dibattito anche a livello mediatico e nell’opinione pubblica. Parolin ha dribblato gli aspetti tecnici della proposta, ribadendo qual è la posizione del Vaticano, che è chiara e non è mai cambiata. Infatti, si è a favore del diritto alla vita. Questo vuol dire essere favorevole anche «di tutti quegli strumenti che possano permettere di affermarlo», in particolare per le donne che si ritrovano in una condizione di difficoltà.



Di libertà Parolin parla anche quando viene tirato in ballo l’argomento delle scuole paritarie: è il filo conduttore del suo ragionamento. In questo caso, riguarda la scelta delle famiglie di iscrivere i figli a queste scuole, spiegando che non vanno penalizzate né le famiglie né gli istituti. Ha anche citato Benedetto XVI, che aveva messo in guardia dall’emergenza del nostro tempo, appunto l’educazione. Oltre a condividere queste parole, Parolin ha ribadito l’importanza della «libertà di educazione», in base alla quale ogni famiglia ha il diritto di decidere quale educazione impartire ai figli.