Sempre pacato nei toni, il professor Vittorio Emanuele Parsi si è lasciato andare oggi con Marco Travaglio a Tagadà, su La7. Uno scontro così forte quello tra il direttore dell’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’università Cattolica di Milano e il giornalista che non solo è diventato virale, ma ha spinto entrambi in trend su Twitter. Tutto è cominciato parlando delle armi inviate dal governo italiano all’Ucraina. «Ci sono tante cose che ha detto il dottor Travaglio messe insieme che poi è difficile poi cercare di argomentare. La Costituzione italiana non vieta di inviare armi», ha precisato il docente.
Il direttore del Fatto Quotidiano ha spiegato che invece lo vieta l’articolo 11, spingendo Parsi a dargli una lezione di diritto. «Quell’articolo non parla dell’invio di armi, questa è una certezza…». In studio viene riproposto il contenuto dell’articolo 11 della Costituzione. «Travaglio dove sta scritto quello che lei ha detto? Gliel’hanno letto l’articolo 11. Basta aver fatto educazione civica. Può dire di aver chiesto a chiunque, che però non è qui. Ha detto che io non conosco la Costituzione ed è emerso che lei non conosce la Costituzione». Dal canto suo, il giornalista ha rimproverato a Parsi il fatto di non essere costituzionalista.
LE LEZIONI DI PARSI A MARCO TRAVAGLIO
«Non l’ho interrotta quando ha fastellato una serie di cose verosimili, ma non collegate tra loro. La pregherei di farmi parlare», ha aggiunto Vittorio Emanuele Parsi quando Marco Travaglio lo interrompeva. Lo scontro si è infiammato quando il direttore del Fatto Quotidiano ha sostenuto che «due terzi degli italiani sono contrari (all’invio di armi, ndr), perché sono cultori della Costituzione più di molti altri». Il docente gli ha fatto notare che non c’entrava nulla con quanto si stava dicendo. Ma la tensione si è innalzata ulteriormente quando è stato affrontato il tema della propaganda. Travaglio ha sostenuto che su entrambi i fronti ci fossero state informazioni orientate. «La propaganda occidentale è riuscita a eguagliare in menzogna quella russa». Per Parsi però non si possono mettere sullo stesso piano, se servono a ideali diversi. «È una falsificazione. Quindi con la sua logica lei mette sullo stesso piano la propaganda di Goebbels e quella americana?».
Quindi, lo ha attaccato: «Non possiamo mettere sullo stesso piano le propagande con ideali diversi. Mettere sullo stesso piano queste cose è una operazione sottile di mistificazione dei fatti». Il giornalista non ha risposto però nel merito: «La fa lei, quando accosta il mio nome a Goebbels, si dovrebbe vergognare. Io ho detto una cosa diversa e le ricordo che il suo paragone con la Seconda guerra mondiale non regge, perché a combattere Hitler intervennero gli eserciti. Churchill non mandava le armi ai polacchi». Anche in questo caso comunque viene smentito: «Le mandavano gli americani! Per un anno le hanno mandate. Travaglio, un po’ di conoscenza della storia».