La partecipazione della Germania al PNRR, nato con l’intento di contrastare gli effetti provocati dalla pandemia di Coronavirus nelle economie di tutta Europa, è stata dichiarata a tutti gli effetti legittima. A pronunciarsi in tal senso nelle scorse ore è stata la Corte costituzionale tedesca, respingendo quindi contestualmente il ricorso che attaccava il provvedimento dell’Ue (aiuti previsti dal programma denominato ‘Next generation Ue’, ndr). Come sottolineato dal “Corriere della Sera”, tra i ricorrenti figurava anche il nome di Bernd Lucke, fondatore di Afd poi uscito dal partito.
Un verdetto, quello relativo alla legittimità della partecipazione della Germania al PNRR, che consente a numerosi governi europei, fra cui campeggia indubbiamente anche quello italiano, di tirare un lungo sospiro di sollievo, visto e considerato che proprio la nazione tedesca riveste il ruolo di maggior contribuente del Recovery Fund del Vecchio Continente, con un apporto economico quantificabile in circa 65 miliardi di euro.
PARTECIPAZIONE DELLA GERMANIA AL PNRR È LEGITTIMA: ORA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA POTRÀ FIRMARE LA LEGGE
Qualora la sentenza della Corte Suprema fosse stata di natura negativa, la Germania non avrebbe in alcun modo potuto impegnare i suoi finanziamenti per il PNRR europeo. Il ricorso che è stato presentato, prosegue il “Corriere della Sera”, ruotava interamente attorno al dubbio secondo cui i contribuenti tedeschi “avrebbero dovuto rispondere delle decisioni di altri governi”. Di fatto, “il rischio paventato è che i Paesi deboli dell’Unione potrebbero in futuro non rimborsare il prestito finanziato (anche) dalla Germania“.
Va precisato che, proprio alla luce delle contestazioni mosse dai ricorrenti, il governo della Germania aveva messo in stand-by la ratifica del PNRR, che, per contro, era stata già approvata dal Parlamento. In questo modo, a partire da oggi stesso, il presidente della Repubblica avrà piena facoltà di apporre la sua firma in calce alla apposita legge.