IL TESTO DELLA LEGA SULLA PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI ALLE IMPRESE “IMPLEMENTA” LA PDL DELLA CISL: L’ANNUNCIO IN CONFERENZA STAMPA
Nei prossimi giorni la Lega presenterà il testo della proposta di legge sulla partecipazione dei lavoratori all’azionariato delle imprese, facendo propria in diversi passaggi la pdl di iniziativa popolare lanciata ormai un anno fa dal sindacato Cisl di Luigi Sbarra. L’annuncio è giunto oggi in conferenza stampa dalla Camera alla presenza del capogruppo leghista Riccardo Molinari con il sottosegretario al Ministero del Lavoro Claudio Durigon: «La proposta della Cisl riprende pari pari – ha osservato il responsabile dei deputati della Lega – un pezzo della nostra legge, e’ molto strutturata e ci lavoreremo nelle prossime settimane».
Fin dalla sua proposta iniziale fatta dalla Cisl, la Lega di Salvini aveva salutato con favore all’idea di far partecipare i lavoratori alle stesse imprese: «è una tematica che avevamo già affrontato nella scorsa legislatura», ha spiegato la deputata e relatrice del provvedimento in commissione Finanze, Laura Cavandoli. Il plauso all’iniziativa della Cisl è dunque giunta ora in un testo effettivo che implementa praticamente tutte le proposte avanzate dal sindacato “bianco”: «c’era un accordo all’interno della maggioranza perché venisse utilizzata la nostra Pdl come testo base. Ci siamo però resi conto che quando è arrivata la proposta della Cisl, che ha raccolto le firme, fosse più corretto perseguire quella. Anche perché è in effetti in piena coerenza con la nostra proposta, che riguardava le grandi aziende, con più di 2000 dipendenti», ha aggiunto ancora Cavandoli in conferenza stampa.
MOLINARI E DURIGON: “INCENTIVARE LA PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI, COSÌ LA CONTRATTAZIONE SARÀ PIÙ FORTE”
Secondo il sottosegretario Durigon, rendere legge la partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese renderebbe la contrattazione nazionale molto più forte ed efficace: «così anche il lavoratore entra nel contesto della società abbiamo la possibilità di avere una contrattazione decentrata e nazionale che può dare finalmente un rilievo importante». Il testo della proposta di legge “mista” tra Cisl e Lega sarà discusso nelle Commissioni delle Finanze e Lavoro della Camera. Come ha ricordato ancora Cavandoli, la proposta lanciata dal sindacato è molto ampia e tratta bene tutti i tipi di organizzazioni, mentre quella iniziale del Carroccio si focalizzava sulle imprese più piccole.
Come rileva il capogruppo Molinari, «la presenza di una componente dei lavoratori e la divisione degli utili e un sistema di condivisione delle scelte sulle decisioni strategiche è la risposta a una situazione in cui gli utili sono sempre di pochi e i costi sociali ricadono sulla collettività, da Whirlpool a Stellantis». Per il sottosegretario Durigon, la proposta sulla partecipazione dei lavoratori «è uno strumento innovativo ed esaustivo per i lavoratori: viviamo periodo molto variabile, abbiamo visto 2 milioni di dimissioni volontarie». Per la Lega, occorre mettere in campo innovazioni che possano rendere il lavoratore «partecipe dell’efficienza dell’azienda». Conclude Durigon. Secondo il capogruppo Molinari un sistema di incentivi per i lavoratori come la partecipazione all’azionariato, è un’idea ottima che fungerebbe anche da elemento di tranquillità per chi lavora in tale società: «infine, risponde all’idea di gestione sociale che abbiamo in queste leggi. Penso che sarebbe utile riuscire a dotarsi di questo strumento legislativo prima di procedere in quella direzione».
LA PROPOSTA CISL E LE PAROLE DEL SEGRETARIO SBARRA
Come ha spiegato in esclusiva al “Sussidiario” l’attuale Segretario Generale della Unione Sindacale Cisl dei Laghi, Gerardo Larghi, la partecipazione dei lavoratori è un’occasione che non deve andare sprecata: «I contenuti, detti in breve, si compendiano nella partecipazione gestionale, finanziaria, organizzativa e consultiva dei lavoratori alle imprese e, quindi, ad esempio, nella presenza dei lavoratori nei Consigli di amministrazione, in nuovi modelli organizzativi e decisionali. La sostanza politica è che i 9 titoli e 22 articoli della proposta hanno l’ambizione di cambiare profondamente il modello economico italiano». Non “sposata” dal resto dei sindacati nazionali (Cgil e Uil), la proposta di legge della Cisl – oggi accolta interamente dalla Lega al Governo – potrebbe realmente incarnare la riforma più importante dal punto di vista occupazionale a stretto giro.
«La nostra proposta incrocia tutte le sfide che siamo chiamati ad affrontare in questa stagione difficile: salari più alti, produttività, contrasto alla pirateria industriale, salute e sicurezza nelle fabbriche, stabilità e qualità del lavoro, resilienza del sistema produttivo»: così il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, in esclusiva al “Sussidiario”, raccontava in questa intervista l’importanza della vera riforma istituzionale proposta dal sindacato al Governo. Una partecipazione del genere dei lavoratori può realmente essere, secondo il leader cislino, un’occasione di unire il Paese cambiando il modello di sviluppo: «Abbiamo raccolto consensi in ogni schieramento, tra la società civile, nel mondo dell’università, del riformismo sociale, dell’imprenditoria. Un grande progetto per un’Italia più coesa». Il concetto chiave resta quello della “corresponsabilità” per poter unire il Paese tra imprese, lavoratori e sindacati: «si va verso un orizzonte di prosperità, solidarietà. Ci serve una democrazia economica più forte», concluse Sbarra nell’intervista dello scorso novembre. Ora quel progetto, con l’arrivo in Commissione alla Camera, è sempre più vicino.
Come spiegava Massimo Ferlini dopo il dibattito tra il segretario Cisl Sbarra e il Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Giorgio Vittadini, «La proposta della Cisl assume allora un valore fondamentale per chi ritiene che si possa immaginare una nuova fase di sviluppo che sappia coniugare le sfide della sostenibilità con una più intensa partecipazione della società civile e uno Stato regolatore capace di promuovere solidarietà e sussidiarietà». L’importanza del lavoratore “permessa” dalla centralità della persona, seguendo alla perfezione i dettami dei padri costituenti: «l’importanza assegnata alla centralità della persona che è impegnata, con ruoli e responsabilità diverse, nel fare dell’impresa un luogo dove si generi ricchezza per tutti, che viene la riflessione per operare oggi un passo avanti nel dialogo e nell’assunzione di responsabilità comuni anche nelle scelte gestionali». Qui tutte le informazioni e le proposte della pdl Cisl sulla partecipazione al lavoro