Molte persone in Italia aprono linee di credito con una leggerezza tale da non tenere conto della necessità di informarsi su quando è obbligatorio aprire la partita IVA. La questione riguarda in particolar modo coloro che lavorano nel web e hanno un profilo pubblico come blogger. In questo caso è obbligatorio aprire la partita IVA?
Partita Iva: il caso dei blogger
Partiamo dall’elemento relativo alla monetizzazione: quando una persona decide di aprire un proprio sito web e di monetizzare i contenutipubblicati, questi molto spesso sono pagati da società che forniscono banner pubblicitari. Tali società si possono trovare sia nell’eurozona sia in territori extra europei, ad esempio gli Stati Uniti d’America per quanto concerne Google che comunque ha delle succursali anche in Europa.
La monetizzazione della propria attività o dei contenuti pubblicati, può avvenire anche attraverso consulenze oppure con post sponsorizzati da aziende.
Partita Iva: va aperta anche per guadagni annuali inferiori ai 5 mila?
Chiarite le modalità di guadagno che un blogger ha a disposizione, e bene precisare che in Italia erroneamente si pensa di essere obbligati ad aprire la partita IVA se si superano i 5000 euro di introiti. Ciò è vero ma questa quantità di denaro guadagnato e fatturato è comunque subordinata ad un principio: l’apertura della partita IVA non segue solo dei tetti minimi o massimi di guadagno, ma a quanto sia abituale l’attività svolta. Se una persona dunque guadagna meno di 5.000 euro ma l’attività svolta è quotidiana, la logica vorrebbe che il blogger procedesse all’apertura della partita IVA.
Naturalmente per l’apertura della stessa bisognerà fare anche numerose valutazioni, magari supportati da un valido commercialista che indichi quale codice Ateco utilizzare per l’attività svolta poiché da questo dipenderà anche il calcolo delle tasse e delle imposte, anche nel caso si debba accedere al regime forfettario.