Per le partite IVA apri e chiudi misure di contrasto all’evasione nel Disegno di Legge di Bilancio 2023: controlli preventivi dell’Agenzia delle Entrate, sanzione amministrativa di 3.000 euro e fideiussione di 3 anni di almeno 50.000 euro per la riapertura.
Partite IVA ed evasione: le sanzioni per combattere abusivismo e concorrenza sleale
Queste le misure messe a punto dal Governo nel Disegno di Legge di Bilancio 2023. La misura, presentata dalla stessa Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella conferenza stampa del 22 novembre 2022, ha l’obiettivo di “combattere abusivismo e concorrenza sleale”. Nella bozza del testo i dettagli anche sugli ulteriori controlli preventivi previsti da parte dell’Agenzia delle Entrate per contrastare il fenomeno dell’evasione da parte delle società e delle attività che chiudono prima di pagare le imposte dovute.
Nel pacchetto di misure inserite nel Disegno di Legge di Bilancio, il punto di partenza per l’iter parlamentare della Legge di Bilancio 2023, c’è anche una serie di azioni di contrasto all’evasione nei confronti delle cosiddette “Partite IVA apri e chiudi.”
Si tratta di quelle attività che richiedono l’apertura della partita IVA ma cessano la stessa attività prima di versare le imposte dovute.
La misura è stata spiegata dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella conferenza stampa del 22 novembre 2022, successiva all’approvazione del testo del DDL Bilancio da parte dell’Esecutivo:
“Viene introdotta una norma di contrasto alla concorrenza sleale degli esercizi “apri e chiudi”, materia della quale anche ci occupiamo da tempo. Cioè quegli esercizi che aprono, non versano un euro nelle casse dello Stato, chiudono prima che lo Stato cominci a fare controlli, spariscono e ricominciano da capo.”
Partite IVA ed evasione: la cancellazione delle partite iva
Se confermato quanto inserito nella bozza del testo, l’intervento sarebbe suddiviso in tre punti:
- l’intensificazione dei controlli preventivi da parte dell’Agenzia delle Entrate;
- la sanzione di 3.000 euro;
- stipula di una fideiussione di almeno 50.000 euro per la riapertura.
Nel fornire qualche ulteriore informazione nel corso della conferenza stampa la Premier Meloni ha aggiunto:
“Abbiamo introdotto una misura in forza della quale quando l’Agenzia delle Entrate ha avvisaglie da questo punto di vista può convocare questa persona e se non ha rassicurazioni può cancellare la partita IVA e a quel punto la partita IVA può essere riaperta solamente versando una fideiussione a garanzia del pagamento delle tasse.”
Vediamo ora nel dettaglio cosa prevede l’articolo 35 del testo in bozza del Disegno di Legge Bilancio, rubricato come “Rafforzamento del presidio preventivo connesso all’attribuzione e all’operatività delle partite IVA”.