Partite Iva, ipotesi di sanatoria retroattiva con concordato preventivo, la proposta che potrebbe diventare un vero e proprio condono dei redditi non dichiarati dal 2018 al 3023, prevede di poter sanare i debiti con il fisco, aderendo alla procedura volontaria e pagando un importo fisso. In questo modo i professionisti e le piccole medie imprese potranno mettersi in regola entro il 31 ottobre adottando un ravvedimento di imposta sostitutiva ed integrando così le vecchie dichiarazioni irregolari. Il testo dell’emendamento al decreto omnibus, è stato presentato in Commissione Finanze dalla maggioranza, per ampliare il numero di contribuenti che aderiranno al nuovo regime, visto che precedentemente la misura aveva ottenuto poco successo.



L’obiettivo principale è quello di cercare di avere maggiori entrate nelle casse del fisco, utili anche al finanziamento della Manovra 2025. Il meccanismo inoltre, dovrebbe puntare a premiare le partite Iva che risultano più affidabili, con particolare attenzione alla sanatoria per gli anni della pandemia 2020-2021. Chi richiederà di aderire al ravvedimento quindi potrà ottenere una aliquota ridotta sulla regolarizzazione senza ulteriori controlli da Agenzia delle Entrate.



Partite Iva, sanatoria retroattiva con concordato preventivo, come funzionerà il condono sulle irregolarità fiscali 2018-2023

La nuova sanatoria retroattiva con concordato preventivo, valida anche sulle dichiarazioni dei redditi irregolari dal 2018 al 2023, alla quale le partite Iva potranno aderire entro il 31 ottobre per pagare i debiti con aliquota ridotta, prevede il ravvedimento ad aliquota ridotta in base all’indice di affidabilità. Un condono sui debiti, che secondo quanto proposto con l’emendamento, darà l’opportunità di poter pagare una imposta sostitutiva, calcolata sulla base del reddito da integrare e sul punteggio Isa. In pratica, le partite Iva e Pmi che hanno un voto più alto in pagella fiscale, pagheranno meno, mentre l’aliquota aumenterà per i contribuenti che hanno un punteggio particolarmente basso.



Le percentuali così stabilite andranno dal 10 al 50%, con un sistema per il quale chi ha un Isa tra 8 e 10 potrà ottenere il minimo, mentre per un punteggio inferiore a 3 scatterà il 50%. Questo trattamento di favore sarà riservato alle annualità 2020-2021, mentre per gli anni precedenti e successivi all’emergenza Covid le riduzioni saranno di minore entità.  La regolarizzazione andrà fatta o in unica soluzione entro il 25 marzo 2025, o in un massimo di 24 rate mensili al tasso di interesse del 2%.