Nasce il Partito Sintetico, guidato da un’Intelligenza Artificiale
In Danimarca si sta svolgendo un singolare esperimento informatico che prevede la creazione di un partito politico guidato da un’Intelligenza Artificiale. Si chiama Partito Sintetico e sembra essere la risposta ad un quesito che molti potrebbero essersi posti, ovvero se sia possibile rimpiazzare i leader politici con un algoritmo. Il partito potrebbe “presentarsi” alle prossime elezioni danesi, ma è altrettanto probabile che questa possibilità verrà bloccata o non raggiunga l’interesse della popolazione votante.
Comunque sia, a guidare il Partito Sintetico è Leader Lars, ovvero l’Intelligenza Artificiale vera e propria che regola la formazione politica del collettivo di artisti Computer lars e dall’organizzazione MindFuture Foundation, ovvero i cervelli che hanno lavorato all’IA. Ma il partito, oltre ad un leader e a delle persone “vere” che ci lavorano, ha anche un programma politico con il quale presentarsi alle elezioni: reddito universale base di 14mila euro mensili per i cittadini danesi, la formazione di un dipartimento governativo dedicato al settore tecnologico e l’aggiunta di un nuovo obbiettivo di sviluppo sostenibile dell’ONU che promuova l’integrazione tra esseri umani e macchine. La cosa, per certi versi, più divertente è che l’IA che regola il Partito Sintetico risulta essere estremamente populista perché è stata addestrata usando i programmi politici dei partiti che dagli anni ’70 ad oggi non sono mai riusciti a garantirsi un seggio in Danimarca.
Partito Sintetico: come funziona l’IA
A quanto riporta il Messaggero, al quale si deve anche la notizia del Partito Sintetico, l’addestramento dell’Intelligenza ArtificialeL’IA capisce l’inglese, ma risponde solamente in danese e fino a questo momento le interazioni sono state tantissime.
Purtroppo, per ora almeno, il Partito Sintetico, “guidato” dall’IA Leader Lars ha raccolto solamente 11 firme delle 20mila necessarie per candidarsi alle elezioni di novembre, ma i membri umani del partito hanno dichiarato che, se verranno eletti, lasceranno la completa gestione dell’agenda politica a Leader Lars, mentre loro si limiteranno a fare da interpreti da il programma e il parlamento.
Non è la prima volta che una circostanza simile si verifica, e precedentemente era già successo alle elezioni cittadine di Tama, in Giappone, nel 2018 e lo stesso anno anche alle presidenziali russe. Tuttavia, per quanto l’idea di un partito sintetico (di fatto, ma anche di nome in questo caso) apre anche parecchi dubbi sulla vulnerabilità di un candidato digitale, possibile preda di attacchi informatici, oltre che della manipolazione umana dei suoi creatori che potrebbero modificarlo per assolvere ai loro bisogni specifici.