Morto a 38 anni dopo aver subito un intervento anti-obesità: è questo il triste destino a cui è andato incontro Pasquale Barbaro, figlio di Antonio Barbaro, il re delle griffe della Galleria Umberto di Napoli. Il giovane, come riportato da Il Mattino, dopo aver cercato vanamente di risolvere con la dieta il suo problema di linea aveva deciso di rivolgersi a quel medico visto in tv nella serie “La clinica per rinascere – Obesity center Caserta”, il primario Cristiano Giardiello. Si arriva così a giovedì scorso, quando Pasquale viene sottoposto ad un intervento non invasivo alla clinica Pineta Grande di Castelvolturno, struttura che con 350 operazioni per curare l’obesità nel 2019 ha viaggiato al ritmo di quasi un intervento al giorno. Numeri da capogiro per l’Obesity center del Pineta Grande Hospital, come sottolinea Il Mattino, che però adesso finisce sotto la lente di ingrandimento.
MORTO A 38 ANNI DOPO INTERVENTO ANTI-OBESITA’
C’è un collegamento tra la morte di Pasquale Barbaro e l’intervento subito due giorni prima di essere ritrovato senza vita nel suo letto? Certo l’arresto cardiaco che lo ha stroncato ha una tempistica quanto meno sospetta, ma non vi sono ancora evidenze del fatto che Pasquale, 150 chili, sia morto a causa di quel palloncino ingerito che avrebbe probabilmente contribuito alla sua sensazione di sazietà. La famiglia però chiede chiarezza e la procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere – diretta da Maria Antonietta Troncone – ha disposto il sequestro della salma, su cui verrà eseguita un’autopsia nelle prossime ore. L’avvocato che rappresenta la famiglia Barbaro, Bruno von Arx, in occasione dell’esame autoptico potrebbe chiedere la presenza di un medico legale di parte. Bisogna precisare che nel fascicolo d’indagine per omicidio colposo aperto dalla magistratura non figura per ora alcun indagato. Restano però i dubbi: come quel referto di una visita cardiologica eseguita a dicembre da Pasquale in cui sarebbe emersa una leggera ipertensione. Condizione che non aveva mai causato particolari problemi e che non avrebbe fatto desistere i medici dall’inserimento del palloncino.