Il sistema produttivo e l’occupazione sono tornati all’incirca ai livelli del 2019, ma le disuguaglianze sono aumentate. Netto Pasquale Tridico ai microfoni del Corriere della Sera. Il numero uno dell’Inps ha spiegato che l’ente ha erogato prestazioni aggiuntive legate all’emergenza Covid a quasi 16 milioni di persone, una spesa complessiva di circa 60 miliardi di euro.
I dati del Rapporto annuale Inps segnalano che quasi un lavoratore dipendente su tre guadagna meno di 1.000 euro al mese e il 23% meno di 780 euro, “cioè del massimo previsto per il reddito di cittadinanza a un single”, ha spiegato Pasquale Tridico: “Il 28% dei dipendenti sta sotto i 9 euro lordi l’ora. Donne e giovani sono i più penalizzati. Le donne per il 46% lavorano part time. Il 38% dei giovani prende meno di 9 euro per ogni ora di lavoro”.
PASQUALE TRIDICO TRA LAVORO E PENSIONI
Pasquale Tridico ha acceso i riflettori sui salari bassi e ha difeso a spada tratta il reddito di cittadinanza, definito un argine straordinario contro la povertà: “Inoltre, il 20% dei percettori lavora; non c’è quindi un effetto scoraggiamento. Gli occupabili sono solo un terzo dei beneficiari del Reddito, ma si deve fare di più per incrociare domanda e offerta di lavoro”. Il presidente Inps ha invocato una piattaforma nazionale online.
Pasquale Tridico si è poi soffermato sul dossier pensioni, con le possibili soluzioni dopo Quota 102. E’ stato stimato il costo nel 2023-2025 di tre proposte: “Dare la possibilità a tutti di passare al contributivo, che consente di uscire a 64 anni, costerebbe 5,9 miliardi. Prevedere una penalizzazione in rapporto all’uscita anticipata 6,7 mld. C’è poi la mia proposta che ha un impatto più contenuto: 3,6 miliardi”. La proposta prevede che si possa uscire a 63 anni d’età e 20 di contributi, prendendo solo la quota maturata nel contributivo, mentre il resto a 67 anni. Una pensione in due passi: “Prima l’anticipo e poi l’importo totale”.