Il Venerdì Santo, quando si celebra la Passione di Gesù, nel 2021 cade il giorno 2 aprile, rappresenta uno dei momenti più dolorosi della storia della religione Cristiana: la passione di Gesù. In questa giornata, infatti, Cristo viene arrestato, condannato e portato alla croce tra terribili torture. Dopo aver celebrato la Pasqua ebraica con i discepoli, Gesù si ritira in preghiera con loro nel giardino del Getsèmani. E’ la notte tra il Giovedì e il Venerdì santo e gli apostoli, stanchi, si addormentano, lasciando solo il loro Maestro. Ma ben presto vengono svegliati dalle guardie romane che, guidate dal traditore Giuda, arrestano Gesù con l’accusa di essere un bestemmiatore (per essersi paragonato a Dio).
In questo momento vi è il famosissimo bacio di Giuda, che aveva detto alle guardie che la persona che stavano cercando era proprio quella che lui avrebbe baciato. Altrettanto famosa e piena di significato è la domanda che Cristo pone a Giuda, chiedendogli come può con un bacio, un gesto d’amore, compiere un atto così crudele (Con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?). Gesù viene così condotto nel palazzo dei sommi sacerdoti che dovranno giudicarlo secondo le regole della religione ebraica, qui fu condannato dal Sinedrio ma, per confermare la condanna, fu portato dinnanzi all’autorità politica dei romani: Ponzio Pilato, il governatore della provincia romana della Giudea.
Passione di Gesù, Venerdì Santo: il racconto passato alla storia
Il racconto di questo processo, durante la Passione di Gesù, è passato alla storia con il famoso confronto tra Gesù stesso e un ladro di nome Barabba. Al popolo di Giudea fu chiesto di scegliere chi salvare tra i due ed il popolo, come sappiamo, scelse Barabba. Cristo fu così condannato alla crocifissione. La Passione di Gesù si riferisce proprio al percorso che lo conduce dal Palazzo di Pilato fino al monte Golgota, luogo dove venivano effettuate le esecuzione, durante il quale Cristo dovette trasportare sulle sue spalle la pesante croce di legno che sarebbe poi stata lo strumento della sua morte. Ma non solo, per scherno gli venne anche messa una corona di spine (a simboleggiare la sua condizione di re dei Giudei) e fu ripetutamente percosso e martoriato. Durante questo percorso soltanto alcune persone gli vennero in soccorso mentre tutte le altre, compresi gli apostoli, restano in disparte ad osservare la sofferenza del loro Salvatore. Nel pomeriggio del Venerdì Santo, più precisamente alle ore 15, Gesù muore in croce, dopo essersi abbandonato alla disperazione e aver chiesto a suo padre, Dio, il motivo di quelle sofferenze. Durante il Venerdì Santo i Cristiani rivivono la Passione di Gesù attraverso la celebrazione della Via Crucis, una processione che ricorda con quattordici tappe il percorso di Gesù. Le tappe sono: condanna a morte di Gesù, a Gesù viene affidata la croce, prima caduta, Gesù incontra sua madre, Simone di Cirene aiuta a portare la croce, il volto di Gesù viene asciugato da Veronica, seconda caduta, Gesù consola le donne, terza caduta, Gesù è spogliato delle vesti, Gesù è inchiodato alla croce, morte, deposizione dalla croce, deposizione nel sepolcro. Nella Via Crucis il celebrante porta sempre con sé la croce. La celebrazione della croce, infatti, indica il dualismo di essa che è sia morte che vita. Durante questo giorno non viene celebrata l’eucarestia e i sacerdoti si prostrano dinnanzi alla croce, in silenzio e in preghiera, ricordando il sacrificio supremo fatto per tutti noi. Il Santissimo Crocefisso è anche patrono di alcune città italiane come Arnesano, in Puglia, o Acquaviva Platani, in Sicilia.