Le password di coppia sono sempre più diffuse a livello mondiale e rappresentano spesso una clamorosa incognita o una situazione destinata a rimanere irrisolta in caso di divorzio o di rottura tra coniugi o fidanzati. Ad approfondire la questione è stata “Apnews.com”, che ha interpellato Harold Li, vicepresidente del servizio di crittografia ExpressVPN, secondo cui quasi 8 americani su 10 tra coloro che sono impegnati in una relazione condividono le password con il partner su quasi tutte le piattaforme digitali, dai social media alle e-mail, dai telefoni cellulari ai portafogli virtuali.



“Nell’era digitale, la condivisione delle password è un segno di fiducia e affetto simile allo scambio di combinazioni di armadietti scolastici – ha dichiarato –. Tuttavia, sebbene al momento possa sembrare un gesto romantico, in realtà esso pone seri rischi per la privacy personale, di cui anche le relazioni più strette hanno bisogno. Alla fine dell’amore, noi raccomandiamo di arrivare anche a un divorzio digitale”.



PASSWORD DI COPPIA, GLI ESPERTI: “RISCHI LEGATI ALLA CYBERCRIMINALITÀ”

John Capo, assistente professore di comunicazione al Lycoming College di Williamsport, in Pennsylvania, ai microfoni di Apnews.com ha suggerito: “Cambia la password. Nell’era in cui le cronologie perpetue delle visualizzazioni sono ampiamente disponibili, nessuno vuole sapere che il loro ex ha appena visto ‘The Notebook’ su Netflix. Suscita ogni tipo di emozione. Stava pensando a me quando l’ha visto? Con chi l’ha visto? Perché era sveglio a mezzanotte? Ricordi quando guardavamo ‘The Notebook?'”.



Più dura e allarmante, invece, la posizione di Hari Ravichandran, fondatore e CEO del fornitore di sicurezza digitale Aura, il quale ha voluto mettere in guardia con forza coloro che fanno consueto utilizzo di password condivise, identificate come un modo per i consumatori di aggirare il costo del pagamento di più servizi, ma che li espone a rischi elevati: “Quello che i consumatori non stanno considerando è che questi comportamenti li rendono vulnerabili alla criminalità digitale quando queste persone escono al di fuori della tua famiglia, anche quelle di cui ti fidi, e hanno le tue password sui loro dispositivi”.