La “pastasciutta di Bonucci” arriva in un ristorante di Wembley. Rigorosamente italiano, of course. La notizia giunge a poche ore dalla vittoria da parte dell’Italia di Roberto Mancini degli Europei 2020 ai danni dell’Inghilterra del ct Southgate, proprio nel magico tempio anglosassone di Wembley, dove sorge il ristorante “Pasta Remoli Wembley Park” di Simone Remoli, fondatore di “Pasta Remoli Holding”, intervistato dall’agenzia di stampa Adnkronos dopo avere maturato la decisione di inserire nel proprio menù un piatto dedicato al difensore goleador della finale, che, poco prima della cerimonia di premiazione, ha dichiarato di fronte alle telecamera, rivolgendosi agli inglesi: “Ne dovete mangiare ancora di pastasciutta!”.



Remoli ha definito quella di Bonucci una “bella idea”, che, probabilmente, partorirà anche risultati generosi in chiave marketing. Il titolare del ristorante ha sottolineato come ieri sera, per tutta la partita, i tifosi della Perfida Albione abbiano cantato per l’intero match un inno “imbecille e volgare” con riferimento ai tortellini italiani, cominciato già all’esterno dell’impianto di gioco e diretto verso il locale che sorge dinnanzi alle scale dello stadio di Wembley. Quale migliore rivincita, dunque, delle parole di Bonucci?



“PASTASCIUTTA DI BONUCCI? PENSIAMO ALLA RICETTA”

Remoli, ai microfoni di Adnkronos, ha approfondito il discorso sulla pastasciutta di Bonucci, sottolineando che ora si tratta solo di pensare alla ricetta vincente per inserirla in menù. Poi, ha raccontato le emozioni della gara di ieri, una partita sentitissima, che avrebbe dato vita a un’autentica tragedia per gli italiani residenti a Londra qualora a vincere la coppa fossero stati gli inglesi: “Loro vivono il calcio in maniera totale. Per questo – ha dichiarato Remoli – ho deciso di chiudere le porte dei miei ristoranti nel pomeriggio prima della partita e con tutti i ragazzi siamo andati a vedere la finale davanti a un megaschermo”.



Fortunatamente, non si è registrato alcun tipo di danno al ristorante, “ma avevo aumentato l’assicurazione sui vetri. La tensione era altissima e il council di Londra mi ha consigliato di chiudere verso le 16′, quando abbiamo cominciato a sentire un po’ di tensione. Il livello dell’alcol stava salendo e i tifosi cominciavano a battere sui vetri del nostro locale”.