KIRILL “SHOW” CONTRO L’OCCIDENTE E LA CHIESA DI PAPA FRANCESCO

Che i rapporti tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa in questi ultimi anni non fossero al “massimo storico” lo si era già capito ben prima che Papa Francesco definisse il Patriarca Kirill il “chierichetto di Putin”: lo scoppio della guerra in Ucraina ha reso ancora più distanti le due Chiese cristiane, con quella russa sempre più auto-convinta di rappresentare l’ultimo baluardo di cristianità nel mondo contro le chiese occidentali “corrotte” dalla mondanità. Ebbene, l’ultimo discorso pronunciato dal Patriarca ortodosso di Mosca arriva nelle stesse ore in cui Papa Francesco con l’ l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, predicava la Settimana dell’Unità dei Cristiani nel mondo, compresi cattolici e ortodossi.



Un discorso con passaggi molti netti contro l’Occidente e la stessa Chiesa Cattolica, riferendosi – anche senza mai citarlo direttamente – anche alle ultime decisioni del Vaticano: «È molto importante che il nostro paese sia in grado di guidare la resistenza contro l’Anticristo», ha detto il Patriarca russo parlando alla Duma. Già in passato la Chiesa Ortodossa si era schierata apertamente a favore della guerra lanciata da Putin contro l’Ucraina, ribadendo l’importanza della “lotta contro il male” rappresentato dai poteri “corrotti” occidentali. Secondo Kirill, l’arrivo del “male” deve essere respinto dal popolo russo in quanto concentrato di valori anti-cristiani: «Oggi, le élite occidentali stanno conducendo una guerra contro l’istituzione della famiglia tradizionale con il pretesto di rispettare i diritti umani e la libera scelta», ha detto ancora il Patriarca che ha esplicitamente attaccato l’Occidente dove vengono «benedette le unioni gay». Il riferimento qui, anche se indiretto, è al documento firmato da Papa Francesco “Fiducia Supplicans” che dà via libera, con dovute regole, alla benedizione delle coppi omosessuali.



BENEDIZIONE COPPIE GAY, LA POSIZIONE CONTRARIA DELLA CHIESA ORTODOSSA

Non lo definisce direttamente “Anticristo” eppure il riferimento di Kirill al “male” rappresentato dalla Chiesa d’Occidente, l’attacco a Papa Francesco sembra quantomeno “ipotizzabile”. Al termine del lungo discorso, riportato con alcuni stralci dal “Messaggero”, Kirill ha aggiunto che l’ideologia gender, la legalizzazione della connivenza tra persone dello stesso sesso e anche la “propaganda per la riassegnazione di genere”, sono tutti elementi «nocivi da respingere in qualsiasi forma», “dimenticando” quanto in realtà da tempo Papa Francesco stesso mette in allarme sui temi gender e sui rischi di una società senza più riferimenti di genere. Per il Patriarca ortodosso nelle parole del Vangelo emergerebbe già la consapevolezza che «la casa europea assomiglia sempre più a una bara dipinta che sembra bella all’esterno ma è piena di ossa morte e tutti i tipi di sporcizia all’interno. L’edificio può impressionare con il suo lusso, ma le fondamenta sono irrimediabilmente flaccide e le pareti portanti sono sull’orlo del collasso».



La posizione di Kirill non è certo l’unica che proviene dal mondo ortodosso russo, dato che già un mese fa il vescovo Hilarion, metropolita russo dal 2022 a Budapest, in una intervista a Rod Dreher sul canale YouTube “Jesus Portal” aveva lanciato tutta la sua critica personale al documento “Fiducia Supplicans” espresso dalla Chiesa Cattolica: «se rimaniamo realisti, non possiamo più sperare in una futura unità tra ortodossi e cattolici. Tali misure (le benedizione delle coppie gay, ndr) ovviamente non ci avvicineranno, ma creeranno nuove linee di separazione». Hilarion è sempre stato l’uomo del dialogo all’interno della Chiesa ortodossa, come lui stesso ricovato nell’intervista quando parla della profonda delusione nel vedere come la Chiesa Cattolica, un tempo «faro del cristianesimo tradizionale» ora si ritrovi con proposte definite «ingannevoli» e «pericolose».