L’AFFONDO DEL PATRIARCATO DI MOSCA CONTRO PAPA FRANCESCO

Le parole di Papa Francesco sulla guerra in Ucraina e sui rapporti con il Patriarca ortodosso Kirill non sono piaciute affatto al Patriarcato di Mosca: in una lunghissima nota diffusa dal servizio di comunicazione per le relazioni esterne del Patriarcato, la Chiesa russa prende posizione sull’invito del Santo Padre a organizzare un incontro con il Presidente russo Vladimir Putin.



«È deplorevole che un mese e mezzo dopo il colloquio con il Patriarca Kirill, Papa Francesco abbia scelto il tono sbagliato per trasmettere il contenuto di questo colloquio. È improbabile che tali dichiarazioni possano contribuire all’instaurazione di un dialogo costruttivo tra la Chiesa cattolica romana e la Chiesa ortodossa russa, che è particolarmente necessario in questo momento»: parole nette, durissime che contestano questo particolare passaggio dell’intervista di Papa Bergoglio al “Corriere della Sera” lo scorso 3 maggio, «siamo pastori dello stesso popolo di Dio. Ecco perché dobbiamo cercare vie di pace, per cessare il fuoco delle armi. Il Patriarca non può diventare il chierichetto di Putin». Il Patriarcato rivendica la posizione già espressa da Kirill nelle scorse settimane, e ribadita allo stesso Papa Francesco nel colloquio in video conferenza dello scorso 16 marzo: «alla fine dell’era sovietica, la Russia fu rassicurata che la NATO non si sarebbe spostata di un centimetro ad est. Tuttavia, questa promessa è stata infranta, e perfino alcune delle ex repubbliche baltiche sovietiche hanno aderito alla NATO. Di conseguenza, si è sviluppata una situazione molto pericolosa: i confini della NATO si trovano a 130 chilometri da San Pietroburgo, il tempo di volo dei missili è di pochi minuti. Se l’Ucraina fosse ammessa alla NATO, anche il tempo di volo per Mosca sarebbe di alcuni minuti. La Russia non poteva e non può permettere che ciò avvenga», ha concluso il Patriarcato di Mosca.



PAPA FRANCESCO IN RUSSIA? COSA DICE IL CREMLINO

Secondo il fondatore di “Russia Ecumenica”, don Sergio Mercanzin, la possibilità di un vero faccia a faccia tra Papa Francesco e Vladimir Putin avverrà solo quando «potrà offrirgli la pace, mettendo fine alla guerra in Ucraina. Non è irrealizzabile ma potrà avvenire solo quanto Putin si impegnerà a fare tacere le armi».

Intanto dal Cremlino arriva un’altra “pietra tombale” sulle possibilità di arrivare ad una tregua in breve tempo: se infatti in un primo tempo il commento dell’ambasciatore russo presso la Santa Sede, Aleksandr Avdeev, era molto positivo sulla possibilità di dialogo tra Putin e Papa Francesco, le parole proferite questo pomeriggio dal portavoce del Cremlino Dmitri Peskov sembrano spegnere molto speranze. «Non c’è alcun accordo su un eventuale incontro tra Papa Francesco», scrive la breve nota di Mosca. Secondo il braccio destro di Putin, le iniziative invocate dal Vaticano «vengono inviate attraverso i canali diplomatici. Non ci sono accordi su incontri e non sono stati raggiunti».