Patrick Zaki graziato dall’Egitto. Secondo fonti presidenziali citate da Reuters, il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi ha concesso la grazia al ricercatore che ieri era stato condannato a tre anni di carcere dal tribunale di Mansura in relazione all’accusa di aver diffuso false notizie tramite un articolo. Tariq Al-Awadi, attivista per i diritti umani e membro del Comitato presidenziale per la grazia, aveva presentato una formale richiesta di grazia immediata per l’attivista e ricercatore, che si è laureato con 110 e lode lo scorso 5 luglio in collegamento con l’Università di Bologna.



In riferimento a ciò, aveva scritto su Facebook: «Abbiamo ricevuto segnali positivi dallo Stato» sulla richiesta di grazia. «Il nostro impegno per una soluzione positiva del caso di Patrick Zaki non è mai cessato, continua, abbiamo ancora fiducia», aveva commentato ieri la premier Giorgia Meloni. Patrick Zaki aveva già scontato 22 mesi in carcere, quindi avrebbe dovuto trascorrere altri 14 mesi in carcere.



OLTRE A PATRICK ZAKI, LIBERATO ANCHE EL-BAQER

Il «Presidente Abdel Fattah al-Sisi (…) usa i suoi poteri costituzionali ed emette un decreto presidenziale che concede la grazia a un gruppo di persone contro le quali sono state pronunciate sentenze giudiziarie, tra cui Patrick Zaki e Mohamed El-Baqer, in risposta all’appello del Consiglio dei segretari del Dialogo Nazionale e delle forze politiche». A scriverlo su Facebook un membro del Comitato per la grazia presidenziale egiziano, Mohamad Abdelaziz.

Patrick Zaki era stato condannato ieri a tre anni di carcere. A pronunciarsi il giudice monocratico di una corte per la sicurezza dello Stato. Al termine del processo, il ricercatore era stato portato via dall’aula tramite il passaggio nella gabbia degli imputati tra le grida della madre e della fidanzata che attendevano all’esterno. In aula erano presenti anche due diplomatici italiani con i rappresentanti di Usa, Unione europea, Svizzera e Canada.