La patrimoniale, o meglio il “contributo di solidarietà”, messa in campo dal Pd ha acceso il dibattito politico ed i dem si ritrovano a combattere questa battaglia da soli. Oltre alle forze di opposizione, anche gli alleati di Governo hanno respinto la proposta al mittente. Netta la posizione di Davide Faraone di Italia Viva: «Le tasse vanno diminuite, non aumentate. Parlare di patrimoniale per chi guadagna 3.500€ al mese è assurdo. Si pensi a riaprire in sicurezza, non a spennare gli onesti. Impressiona la mutazione genetica del Pd, sempre più partito delle tasse».
Centrodestra unito contro l’idea lanciata dai dem, ecco l’affondo di Andrea Mandelli di Forza Italia: «Pd propone crociata ideologica con patrimoniale mascherata per fare cassa. Dna è sempre quello vecchia sinistra. A crisi non si risponde con odio sociale e intaccando ricchezza privata. Si pensi piuttosto a sbloccare risorse per imprese e autonomi». Infine, la posizione di Giorgia Meloni: «La sinistra ci propone il “contributo di solidarietà”, un bel nome per nascondere una colossale fregatura: la patrimoniale. Il messaggio è chiaro: niente soldi dalla UE? Li prendiamo dai risparmi degli italiani. Per noi la patrimoniale è un furto e lo impediremo con ogni mezzo». (Aggiornamento di MB)
PATRIMONIALE PER EMERGENZA CORONAVIRUS? FI IN TACKLE SUL PD
Nell’ambito delle misure economiche per combattere la povertà e fare fronte alla grave recessione che si prospetta per il nostro Paese in piena emergenza Coronavirus, è delle ultime ore la proposta da parte del gruppo dei deputati PD alla Camera di prevedere un “contributo di solidarietà” per il 2020 e 2021. Una sorta di mini-patrimoniale che tuttavia sarebbe limitata solo ai redditi più elevati e la cui soglia dovrebbe essere fissata secondo i promotori della suddetta proposta attorno a quelli superiori agli 80mila euro e che “inciderà solo sulla parte eccedente tale soglia”: proposta che sarà destinata a far discutere non tanto nel merito della ratio quanto della soglia e che però per Graziano Delrio e Fabio Melilli, che l’hanno spiegata, dovrebbe poter garantire un gettito di almeno 1,3 miliardi di euro a favore delle fasce più deboli della società. Immediata tuttavia la presa di posizione di Forza Italia che con la capogruppo alla Camera, Maria Stella Gelmini, ha risposto col cavallo di battaglia delle “mani nelle tasche degli italiani” e sottolineando però che il vero problema è che il calcolo “magari verrà fatto con la prossima dichiarazione dei redditi, relativa cioè al 2019, anno nel quale professionisti e partite Iva hanno fatturato e guadagnato regolarmente, anche se oggi non lavorano”. (agg. di R. G. Flore)
LA PROPOSTA DEI DEPUTATI DEL PD
Il Partito Democratico ha proposto un contributo di solidarietà da parte dei cittadini con redditi superiori agli 80.000 euro. Togliere ai ricchi per dare ai poveri in tempo di emergenza sanitaria ed economica come quella che stiamo vivendo per il coronavirus; così si può sintetizzare in maniera quasi fiabesca, la proposta dei Dem messa sul tavolo in queste ore. “II cittadini con redditi più elevati di 80.000 euro dovranno versare un contribuito di solidarietà che inciderà sulla parte eccedente tale soglia”, spiegano Graziano Delrio e Fabio Melilli, capigruppo del Pd alla Camera e in commissione Bilancio. “La somma versata – aggiungono – sarà deducibile e andrà da alcune centinaia di euro fino a decine di migliaia per redditi superiori al milione. Il gettito atteso è 1,3 miliardi annui”. In poche parole, la proposta del Pd è quella di far “pagare” in qualche modo alle persone stesse l’epidemia da covid-19, vista la gravissima emergenza che stiamo vivendo.
CORONAVIRUS, CONTRIBUTO SOLIDARIETA’: “FAMIGLIE NON POSSONO ACQUISTARE BENI DI PRIMA NECESSITA’”
“Ci sono famiglie che in questi giorni non hanno risorse sufficienti per provvedere all’acquisto nemmeno dei beni di prima necessità: c’è un rischio povertà per un ulteriore milione di bambini”, hanno proseguito Delrio e Melilli “Un grande e solidale paese come l’Italia non può non porsi il tema di come le classi dirigenti e coloro che dispongono di redditi elevati debbano essere chiamati a contribuire a favore di chi non ce la fa”. Quella dei due esponenti democratici, proposta che difficilmente verrà accettata dall’esecutivo presieduto da Giuseppe Conte, rappresenta una delle tante misure messe sul tavolo in queste ultime settimane. Nei giorni scorso le Sardine avevano pensato a qualcosa di simile, una sorta di prestito di solidarietà, un fondo di garanzia creato attraverso il contributo di tutti i cittadini.