Sarà la patrimoniale a fare respirare le casse dello Stato in questo periodo di emergenza coronavirus? Dopo le indiscrezioni delle scorse settimane e le aperture del ministro Giuseppe Provenzano e di Pier Ferdinando Casini, arriva la proposta del viceministro dell’Economia Antonio Misiani. Intervenuto ai microfoni di Radio 24, l’esponente del Partito Democratico ha spiegato: «E’ necessario fare uno sforzo per mobilitare tante risorse ferme nel sistema produttivo per rilanciare le nostre imprese. Gli italiani hanno 1.400 miliardi di euro fermi sui conto correnti o in liquidità, dobbiamo inventare degli strumenti che consentano di convogliare queste risorse verso l’economia reale, per farglieli investire». Misiani ha poi evidenziato: «Dobbiamo rompere questo meccanismo, dobbiamo trovare tutti i canali possibili immaginabili per garantire liquidità e rafforzare il nostro sistema produttivo». Una proposta, la patrimoniale, che trova i favori anche delle Sardine…
MISIANI LANCIA LA PATRIMONIALE, SARDINE D’ACCORDO
«La patrimoniale non è altro che un patto di solidarietà, si potrebbe chiamare prestito di solidarietà. Andrebbe chiesto l’1 per cento a tutti», la proposta del leader delle Sardine Mattia Santori ai microfoni di Otto e mezzo: «Se sono molto ricco e do l’1% del mio patrimonio per chi sta peggio, è qualcosa che mi tornerà indietro. Ma anche se non sono ricco… se non la chiamassimo patrimoniale, i cittadini sarebbero meno reticenti. Con un prestito di solidarietà, un cittadino starà meglio e si riprenderà, senza andare dalla camorra che pratica l’usura». Ma la patrimoniale non è ben vista da molti, a partire dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi: «Soprattutto per la ripresa nessuna patrimoniale, shock fiscale con la riduzione delle aliquote fiscali e una flat tax al 15%». Infine, l’affondo di Vittorio Feltri: «Sta maturando nell’esecutivo l’idea di infliggerci una tassa patrimoniale. Consiste nel prelevare una percentuale del denaro depositato sui conti correnti, cioè nostri soldi già tassati alla fonte. In lingua italiana si chiama furto».