COSA È SUCCESSO ALLA CAMERA CON L’ODG DI FRATOIANNI SULLA PATRIMONIALE
Nel giro di pochi giorni il Governo di Centrodestra si è visto “accusare” di avvallare prima un prelievo forzoso dai conti degli italiani e ora pure una tassa patrimoniale oltre i 500mila euro per sovvenzionare la scuola: tanto il MEF nel primo caso quanto ora Palazzo Chigi con questo secondo “dossier”, è il Governo a smentire su tutta la linea. Serve però fare un passo indietro per capire sul tema della patrimoniale cosa abbia fatto scattare l’allarme in Parlamento nella giornata di oggi.
Nasce tutto da un ordine del giorno presentato dal segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni alla Camera dei Deputati la mattina del 3 agosto: quell’atto impegna il Governo a valutare l’opportunità di introdurre una «next generation tax, che colpirebbe i patrimoni delle persone fisiche solo se superiori ai 500mila euro. I fondi servono per reperire risorse per combattere la dispersione scolastica». A sorpresa, il testo passa alla Camera con parere favorevole della maggioranza che ne ha chiesto però una riformulazione da rimettere ai voti pochi minuti dopo: in sede di pareri, è stato chiesto allo stesso Fratoianni di inserire la formula “a valutare l’opportunità di…” rispetto al testo iniziale, con il deputato di AVS che ha accettato facendo così accogliere in definitiva l’odg.
PALAZZO CHIGI CHIUDE LA POLEMICA: “VALUTATO L’ODG, NON AVRÀ SEGUITO”
Ciò significa che il Governo “apre” alla patrimoniale, seppur per inseguire l’obiettivo di reperire fondi utili alla scuola? Nient’affatto e a stabilirlo ci pensa il Governo con una nota filtrata all’ANSA da fonti di Palazzo Chigi: «come richiesto dall’ordine del giorno presentato dall’on. Fratoianni, che impegna il governo a “valutare la possibilità di introdurre una next generation tax”, una sorta di nuova tassa patrimoniale, il governo ha velocemente valutato la proposta e altrettanto velocemente concluso che non intende dare seguito alla stessa».
In Aula Italia Viva si era opposta all’ordine del giorno di Fratoianni, scoprendo con sorpresa il via libera della maggioranza a quel testo: anche per questo motivo, per spegnere sul nascere la nascente polemica, la nota della Premier Meloni ha presto tempo bocciato l’iniziativa di una potenziale prossima patrimoniale. Lo stesso ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, pur condividendo il fine dell’odg, aveva bocciato il mezzo dell’introduzione di nuove tasse, per lo più se patrimoniali. «Non esiste ipotesi di nuova patrimoniale con questo Governo», ha spiegato all’ANSA il deputato di Forza Italia Gianfranco Mulé, «il voto di oggi favorevole all’odg Fratoianni? L’esecutivo avrà valutato spazio d’interpretazione».