Con la morte di Silvio Berlusconi è inevitabilmente cominciata la partita per la “successione” dell’impero che ha costruito in oltre quarant’anni di attività. C’è inevitabilmente curiosità sul testamento e le disposizioni del Cavaliere riguardo la sua eredità. Al centro di questo tesoro c’è Fininvest, la holding finanziaria della famiglia che governa tre asset: Mediaset, diventata Mfe (Mediaforeurope), Mediolanum e Mondadori. Fininvest possiede quote poco sotto il 50% in Mfe, ha il 53,3% del capitale di Mondadori e il 30,12% di Mediolanum, società che ha da sempre come referente la famiglia Doris. Stando a quanto riportato da Milano Finanza, le quote Fininvest dei tre asset valgono attualmente sul mercato 2,8 miliardi di euro.
Il vero gioiello del patrimonio di Silvio Berlusconi è la società del risparmio gestito, Mediolanum, il cui titolo capitalizza ben 6,1 miliardi, due terzi dell’intero valore del portafoglio delle partecipate quotate di Fininvest. Inoltre, la crescita costante di valore di Mediolanum permette a Fininvest di contare su una plusvalenza virtuale di oltre 1,7 miliardi, visto che la holding dei Berlusconi tiene a bilancio la partecipazione in Mediolanum ad un valore di carico di 116 milioni.
EREDITÀ BERLUSCONI: LA MAPPA DELLE HOLDING
Quindi, è la partecipata più redditizia e ricca del patrimonio. Si spiega così il ricorso alla Corte di giustizia Ue da parte di Fininvest contro la decisione di far scadere la quota di Fininvest al 9,99% dall’attuale 30%. È un tesoro troppo prezioso per farsi diluire. Ma comunque quel 20% eventualmente da abdicare porterebbe una plusvalenza secca di un miliardo per Fininvest. L’altro gioiello è Mondadori, casa editrice di Segrate che si avvicina al traguardo del miliardo di ricavi, visto che il 2022 si è chiuso con 903 milioni di fatturato, con una crescita a doppia cifra rispetto all’anno precedente. Il titolo in borsa capitalizza oltre 512 milioni di euro e la quota Fininvest vale poco più di 271 milioni.
L’anello debole, secondo Milano Finanza, è proprio l’ex Mediaset, nel cui capitale è presente Vivendi al 23,2% circa. Oggi Mfe vale in Borsa poco meno di 1,5 miliardi. Per questo c’è stato l’attacco a Prosiebensat, tv tedesca di cui Mfe ha una quota poco sotto il 29%. Ma pure la tv tedesca non se la passa bene. Dal 2015 ex Mediaset ha lasciato sul terreno oltre il 25% delle sue entrate. Oggi è bilancio per un valore di carico di un miliardo, mentre in borsa la quota Fininvest vale poco più di 700 milioni.
PATRIMONIO SILVIO BERLUSCONI: SFIDA TRA FIGLI?
Nel patrimonio di Silvio Berlusconi trovano spazio i business collaterali, come quelli immobiliari. Non essendo quotati in borsa sono difficili da valutare. Ma ai valori nel bilancio Fininvest sfiorano i 350 milioni. Stando a quanto riportato da Repubblica, l’ex premier ha conservato fuori dalla capogruppo altre proprietà, che sarebbero custodite nella holding Dolcedrago. I beni più preziosi di quest’ultima sono nella controllata Immobiliare Idra, come alcune case di famiglia (ad esempio Villa Certosa). Il patrimonio immobiliare di Idra è scritto a bilancio per 426 milioni, quindi salirebbero a 3,5 miliardi le partecipazioni di Berlusconi. Ma c’è anche Villa Gernetto: 45 milioni a bilancio. Senza dimenticare il Monza. Ma sopra Fininvest ci sono sette holding personali. Quattro sono in capo a Silvio Berlusconi, che tutte insieme controllano il 61% della Fininvest.
Poi ci sono quelle possedute da Marina e Piersilvio, ognuna con il 7,65% del capitale. Infine, la holding che ha il 21,4% del capitale, ripartite in quote uguali tra gli altri tre figli Luigi, Eleonora e Barbara. In ballo c’è quindi il 61% di Silvio Berlusconi e, come riportato da Milano Finanza, è tutto da vedere come verrà ripartito. Gli scenari sono diversi. Ad esempio, Piersilvio e Marina Berlusconi potrebbero andare in maggioranza, ma non si può escludere che i figli avuti con Veronica Lario riescano a sopravanzare i fratellastri. Ma il perno della famiglia resta Marina, mente finanziaria del gruppo, a capo di Fininvest, cui si aggiunge la gestione operativa di Mondadori, mentre il fratello Piersilvio si occupa delle televisioni.