Quanto vale l’eredità di Gina Lollobrigida? Il patrimonio artistico ha un valore inestimabile, quello economico invece è ben definito, anche se non noto in tutti i suoi particolari. Al dolore per la perdita umana per la sua morte seguono considerazioni riguardo aspetti economici, tutt’altro che futili. Anche perché la diva nel corso della sua lunga e straordinaria carriera ha guadagnato cifre da capogiro. Negli anni ’50 e ’60 era una delle attrici più richieste in quegli anni e ha lavorato a film con gli attori più famosi del cinema internazionale, accumulando pertanto una ricchezza importante, considerevole.



Ad esempio, nel 2017 si parlava di un patrimonio di Gina Lollobrigida che si aggirava sui 200 milioni di euro (secondo alcune stime dell’epoca), ma bisogna pure tener conto di gioielli, abiti, oggetti antichi e quadri, case e appartamenti. Così come ci sono vestiti e monili che sono stati messi all’asta, vicenda per la quale ci sono questioni giudiziarie in ballo, ma questa è appunto un’altra storia.



PATRIMONIO GINA LOLLOBRIGIDA: SUA EREDITÀ UN CASO…

Il patrimonio di Gina Lollobrigida sono infatti oggetto di una contesa giudiziaria, perché furono messi all’asta 350 beni e opere custodite nel complesso immobiliare dell’Appia Antica, residenza dell’attrice. Tavolini, specchi, sedie, armadi, candelieri, sgabelli, fregi lignei, tappeti, marmi, buste, coppie, dipinti, opere varie e un orologio a torre. Invece nel luglio 2013 mise all’asta 22 gioielli della sua collezione, firmati Bulgari, presso Sotheby’s a Ginevra. Ma quella fu un’asta di beneficenza che fruttò 3,8 milioni di euro. Il pezzo più prezioso fu un paio di orecchini con perle e diamanti che fu venduto per 1,85 milioni di euro. Dagli anni Cinquanta Gina Lollobrigida viveva in una villa da sogno sull’Appia Antica a Roma, ma stando a quanto riportato nei mesi scorsi da Economy Magazine, fino a poco tempo prima la residenza ufficiale dell’attrice risultava nel Principato di Monaco. Dal 2021 Gina Lollobrigida aveva un amministratore di sostegno nominato dal Tribunale per tutelare il suo patrimonio, e quindi la sua eredità, così come richiesto nell’azione legale dal figlio Andrea Milko Skofic.

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