Una delle storie al centro della trasmissione Sopravvissute, in onda oggi in seconda serata con una nuova intensa puntata su Rai3 è quella che riguarda Patrizia, ridotta in fin di vita dal suo compagno. La storia narrata e che ascolteremo nel corso del nuovo appuntamento sembra rispecchiare a pieno quella di Patrizia Burzotta, la donna 54enne che il 9 marzo 2019 fu vittima di una violenta aggressione da parte dell’allora compagno, il 58enne Crocifisso Pingo, con il quale aveva deciso di interrompere la relazione. Una scelta in realtà mai andata giù all’uomo che la ferì violentemente con decine di coltellate. Siamo nella metà degli anni Novanta quando Patrizia fa la conoscenza dell’uomo che sarebbe poi diventato il futuro compagno e padre dei suoi due figli, ignara che l’avrebbe poi ridotta in fin di vita. La loro relazione va avanti tra alti e bassi ma tutto cambia quando l’uomo per motivi di salute perde il lavoro. Da quel momento l’unica a mantenere la famiglia sarà solo Patrizia.
Intanto, nel rapporto di coppia la tensione è destinata a crescere giorno dopo giorno e dopo la decisione di separarsi, il compagno reagisce in maniera violenta, non accettando la fine di quella relazione in realtà già terminata da tempo, fino al giorno in cui la aggredisce accoltellandola.
PATRIZIA, ACCOLTELLATA DALL’EX COMPAGNO
Dopo aver condiviso 23 anni di vita insieme, la storia tra Patrizia Burzotta ed il suo compagno non solo è terminata ma l’uomo ha perfino tentato di ucciderla. Lei lo aveva lasciato proprio a causa dei continui litigi e delle minacce quotidiane. “O sei mia o non sarai mai di nessuno”, aveva replicato il compagno che al culmine dell’ennesima lite ha afferrato tre coltelli e l’ha colpita per trenta volte sulla schiena, sulle braccia, sulle gambe, sul volto. Feriti gravissime che sembravano non lasciare scampo a Patrizia ma che, grazie alla sua forza, è riuscita a sopravvivere. “Ce l’ho fatta per i miei figli. Non pensavo ci sarei riuscita, ma sono ancora qui a lottare per loro”, aveva detto la vittima, come rammenta La Stampa. “Il perdono? No, non posso farlo. Una cosa così non si può perdonare”, aveva però aggiunto parlando del suo ex compagno. La spinta ad andare avanti, a Patrizia è arrivata proprio da parte dei suoi due figli, Toni e Gaetano di 20 e 23 anni, anche loro increduli di fronte a tanta violenza. Una sua cara amica, sostenuta anche dai parenti di Patrizia, ha spiegato che la donna non aveva mai tradito il compagno: “Manteneva la famiglia. Perché sono 15 anni che la portava avanti solo lei”, aveva aggiunto l’amica.
SOPRAVVISSUTA SOLO PER I SUOI DUE FIGLI
A parlare era stata la stessa Patrizia, a distanza di cento giorni da quella traumatica aggressione. Tra le pagine del Corriere Torino aveva lanciato un appello alle donna che come lei si erano ritrovate in una situazione al limite: “Non fidatevi, se ha avuto atteggiamenti violenti, specialmente all’ultimo incontro”, aveva detto. “Sono sopravvissuta per i miei figli”, ha ripetuto ripercorrendo la sua storia. L’uomo, originario della Sicilia, aveva fatto ritorno a Torino per alcuni giorni con la scusa di dover sbrigare delle pratiche. “Ho pensato che era pur sempre il papà dei miei figli e volevo comunque che avesse un bel rapporto con loro”: per questa ragione Patrizia lo aveva fatto rientrare in casa non potendo mai immaginare una cosa simile. Le minacce però non erano mancate prima del violento gesto. Adesso di lui cosa le resta? “Le parole”, dice Patrizia, “Quando l’ho lasciato ha detto che mi avrebbe rovinata, e ci è riuscito. Non lo perdonerò mai”.