La celebre (ma anche spesso ingiustamente criticata per alcune scelte di vita fatte) attrice e conduttrice Patrizia Caselli si è raccontata a cuore aperto sulle pagine del Corriere, partendo dalla sua lotta contro il tumore al polmone che le è stato diagnosticato lo scorso febbraio, per poi arrivare alle due relazioni che hanno formato un po’ la sua immagine pubblica e la sua carriera: la prima da giovanissima con Walter Chiari e la seconda – circa 9 anni dopo – con l’allora premier Bettino Craxi. Esperienze che in qualche modo hanno aiutato a plasmare la Patrizia Caselli che conosciamo oggi e che con fermezza rivendica tutto quello che ha fatto, confessando che se dovesse scegliere oggi di seguire ancora una volta Craxi nel suo ‘esilio’ lo farebbe senza esitazione.



Ma prima di arrivare all’amore, nella piccola parentesi dedicata al “carcinoma al polmone” spiega che si trova attualmente “al terzo stadio su quattro” e che seppur avesse “sperato che non fosse necessaria la chemio, ora l’ho cominciata”; ma imbeccata sulla speranza di vita che le hanno dato i medici, Patrizia Caselli confessa di non riuscire a “trattenere il dato che mi danno”, ma nella ferma certezza che “sono terrorizzata, non sono pronta a lasciare niente, non solo un figlio”.



Il lungo e travagliato amore tra Patrizia Caselli e Walter Chiari: “I tradimenti, la cocaina e l’accusa di narcotraffico”

Riavvolgendo il nastro, buona parte della sua intervista Patrizia Caselli ha deciso di dedicarla all’amore provato per Walter Chiari, conosciuto dopo il fallimento della sua carriera da atleta – perché, racconta, “mi sono fratturata tibia e perone” – e i primi successi nel mondo della moda consacrati poco dopo a teatro. “Mi vide a teatro e mi fece chiamare per un provino”, racconta al Corriere ricordando anche che in quel momento era un po’ come giocare alle “tre sedie: aveva una fidanzata, Marina Occhiena; si aggirava lo spettro di Anna Maria Rizzoli e c’erano altre donne”, ma alla fine (almeno formalmente) fu proprio Patrizia Caselli a conquistarlo.



Anni dopo, in un momento in cui “i tradimenti erano continui“, scoprì dell’esistenza di Pamela Prati: “Andò in Giamaica con lei e, al ritorno, gli diedi un aut aut. Al che Walter, mentre era in treno con Pamela, le disse che scendeva un attimo a comprare il giornale e tagliò la corda”; ma nonostante questo – racconta ancora Patrizia Caselli – “negli ultimi anni spariva anche due, tre giorni, era depresso: l’uso della cocaina era aumentato” e lei si rese conto che “non sapevo con aiutarlo, provavo a sottrarmi, ma mi mancava”.

Tutto questo, almeno, fino all’estate del 1985 con l’avvio dell’indagine – su imbeccata dello “stesso pentito di Enzo Tortora: Gianni Melluso” – per traffico di stupefacenti: “Andai dal Pm”, ricorda Patrizia Caselli, “e, agenda alla mano, gli dimostrai che io e Walter non eravamo affatto nei posti indicati da Melluso. Ne dimostrai l’inattendibilità” ma ormai il rapporto con Chiari – che accusò “un brutto colpo” – era ormai morta e sepolta.