Patrizia, protagonista questa sera su Rai 3 de Il Corpo dell’Amore, è la madre di Giorgio, un ragazzo di 32 anni affetto dalla sindrome di Williams. Da molti anni, si batte affinché in Italia venga riconosciuta l’assistenza sessuale alle persone disabili, attraverso una figura che, al pari di un educatore o un logopedista, si prenda cura di quei bisogni troppo spesso taciuti o ignorati. La vicenda di Patrizia ha inizio il giorno del suo sessantesimo compleanno: suo figlio Giorgio, affetto da una sindrome che comporta disturbi dello sviluppo, ritardo cognitivo, psicomotorio e dismorfismi facciali, vorrebbe provare ad avere un momento di intimità con una donna. Patrizia si rende conto così di essere di fronte a un problema difficile da affrontare per una madre; per questo motivo, ormai da anni, lotta quotidianamente affinché lo Stato riconosca ai disabili questo genere di assistenza, senza lasciare le famiglie da sole di fronte al dilemma di rivolgersi o meno a una prostituta.
Patrizia madre di Giorgio: “Ho pensato di trovare anche una prostituta”
“Nessuno pensa che una persona disabile abbia bisogno di sesso”, spiega Patrizia, la madre di Giorgio, in un’intervista concessa ad Andrea Postiglione per Il Fatto Quotidiano. “Anche nella sessualità – dice l’ospite de Il Corpo dell’Amore – bisognerebbe sostenere il percorso di una persona affetta da handicap attraverso una persona formata per poterlo aiutare”. È stata proprio lei, 11 anni fa, a scoprire che suo figlio nutriva il bisogno di interfacciarsi con una donna e soddisfare i suoi istinti sessuali: “L’ho scoperto di notte che si toccava, ma so neanche se si tocca bene – spiega Patrizia – Non posso chiederglielo come mamma, né può la sorella. Ho pensato di trovare anche qualche prostituta. So che sembra assurdo, ma la questione bisogna pure risolverla”. Tuttavia, come madre di un ragazzo disabile, teme l’incontro intimo di suo figlio con un’estranea, proprio per questo chiede allo stato un’apertura verso questo tipo di assistenza, che possa garantire il soddisfacimento di un bisogno reale in tutta sicurezza.
Patrizia, “Prima della disabilità c’è la persona”
Patrizia, madre di Giorgio, spiega al Fatto Quotidiano che, come madre di un ragazzo disabile, si emoziona al “pensiero di far avere a Giorgio il contatto fisico con una persona dell’altro sesso”; tuttavia, “allo stesso tempo”, è spaventata “all’idea di pagare una persona per avere un contatto sessuale” e per questo è diventata promotrice di quella che oggi è indicata nel nostro paese come la figura dell’assistente sessuale per disabili. “In Italia – spiega la madre di Giorgio – abbiamo ancora il concetto che una persona disabile non è persona. Non abbiamo il rispetto di pensare che prima della disabilità ci sia la persona, che va rispettata in tutti i suoi bisogni”. Di questo, Patrizia parlerà questa sera nell’appuntamento de Il Corpo dell’Amore, dove mostrerà la sua vita frenetica al fianco di suo figlio e l’inevitabile intersecarsi della loro vita con il mondo della prostituzione.