Non si ferma la battaglia della famiglia di Patrizia Nettis per scoprire la verità sulla morte della giornalista pugliese 41enne. La procura di Brindisi ha chiesto l’archiviazione, nella convinzione che si sia trattato di un suicidio, ma i genitori si sono opposti, sostenendo che vadano chiarite alcune incongruenze nell’inchiesta, come le dichiarazioni del medico della famiglia. Del caso tornerà ad occuparsi il programma Le Iene, a partire dal video dell’ultima notte della giornalista, che dopo aver trascorso la serata con il sindaco di Fasano, con cui aveva avuto una relazione, è stata sorpresa da un imprenditore locale, a cui era legata sentimentalmente.
Tra i tre c’è stata una lite, poi il giorno dopo la giornalista, responsabile della comunicazione del Comune di Fasano, è stata trovata impiccata. Novità sono previste il prossimo 11 febbraio, con la decisione della camera di consiglio al tribunale di Brindisi. La richiesta di archiviazione risale al 29 luglio scorso ed è un fascicolo di 1.600 pagine, a cui il legale della famiglia di Patrizia Nettis ha risposto con un atto di opposizione, adducendo nuovi elementi, come le determinazioni e valutazioni di un medico legale.
LA BATTAGLIA DELLA FAMIGLIA DI PATRIZIA NETTIS
L’avvocato Giuseppe Castellaneta, che assiste i genitori di Patrizia Nettis, in un’intervista dei mesi scorsi a Fanpage ha spiegato il motivo per il quale si sono opposti alla richiesta di archiviazione dell’inchiesta presentata dalla procura di Brindisi. In primis, ha parlato di “troppe circostanze affidate al libero arbitrio” del pm, il cui lavoro sarebbe viziato dal suo pregiudizio. Nell’istanza è stata rinnovata la richiesta di riesumazione, a cui è allegata una relazione con le foto che ritraggono la giornalista al momento del ritrovamento del corpo.
Anche con l’aiuto della consulenza del professor Pasquale Bacco, è stata redatta una relazione che comprende tutti gli elementi che smentiscono l’ipotesi del suicidio e mettono in dubbio il lavoro del medico legale, il quale ha dichiarato di aver solo esaminato esternamente il corpo, non trovando elementi per chiedere l’autopsia. La procedura prevede che il giudice esamini tutto il fascicolo, non solo la richiesta di archiviazione e l’opposizione, prima di arrivare alla decisione.
Indagato è l’imprenditore con cui la giornalista era legata sentimentalmente per istigazione al suicidio, mentre il sindaco di Fasano è ritenuto persona informata dei fatti. Le loro versioni, a detta del legale della famiglia di Patrizia Nettis, sono contraddittorie. Alla luce delle tante lacune investigative, l’avvocato Castellaneta ritiene che il caso non possa essere chiuso con l’archiviazione.