Non si ferma la ricerca della verità da parte dei genitori di Patrizia Nettis, la giornalista 42enne trovata morta impiccata nel giugno 2023 nella sua abitazione di Fasano. Il legale ha depositato la richiesta di opposizione al provvedimento di archiviazione del pm Giovanni Marino, non condividendo gli esiti del lavoro svolto dalla procura di Brindisi, secondo cui non ci sono elementi solidi per accogliere la richiesta di disseppellire la salma. Invece, la famiglia è convinta che l’autopsia possa rivelare elementi che possono smontare la tesi del suicidio a cui i genitori della giornalista non hanno mai creduto.



“INDAGINI LACUNOSE E CONCLUSIONI IRRICEVIBILI”

Per l’avvocato Giuseppe Castellaneta – che ha esaminato il faldone di 1.600 pagine, con tutto ciò che è stato raccolto nelle indagini – dall’analisi delle carte emergono «gravi indizi» per i quali la richiesta di autopsia viene considerata invece legittima. Nel frattempo, si sta preparando una relazione medico legale che mette in discussione le conclusioni della procura di Brindisi, in particolare per quanto riguarda l’ora della morte di Patrizia Nettis e le modalità.



Le conclusioni della procura sono «irricevibili» secondo il papà della giornalista, che in un post pubblicato su Facebook ha spiegato che quell’aggettivo condensa 50 giorni di studio di tutte le carte, ma comprende anche «stupore e rabbia per non aver potuto fare i necessari riscontri per carenze nelle indagini». Per Vito Nettis ci sono anche le «lacrime per aver letto valutazioni» su loro che non avrebbero voluto leggere, soprattutto per le modalità «inaccettabili» con cui sono state tratte.

LE OMBRE DIETRO LA MORTE DI PATRIZIA NETTIS

La vicenda della morte della giornalista Patrizia Nettis vede intrecciarsi rapporti personali e ragioni sentimentali. Tutto ciò rafforza nei genitori e nel loro avvocato l’idea che serve un approfondimento per capire se hanno influito sulla decisione eventuale della donna di suicidarsi, sempre che le cose siano andate così.



Al momento l’inchiesta vede iscritto nel registro degli indagati un imprenditore, accusato di istigazione al suicidio e stalking, mentre il sindaco Francesco Zaccaria è una persona informata dei fatti. Si tratta dei due uomini che hanno avuto in momenti diversi una relazione con Patrizia Nettis e che si sarebbero sentiti telefonicamente per parlare della donna e del loro rapporto con lei. Quella chat si concluse con un messaggio duro dell’imprenditore nei confronti della giornalista Patrizia Nettis.

Le indagini per la famiglia vanno portate avanti procedendo in primis con l’autopsia e poi con la ricostruzione psicopatologica della donna alla luce delle testimonianze rese dalle persone coinvolte.