MATURITÀ 2023, VALIDARA: “IO E BIANCHI CI SIAMO CHIARITI”

La prima traccia della Tipologia C per la prima prova della Maturità 2023 ha fatto infuriare, nel corso della mattinata, l’ex Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che ha dichiarato di averla trovata una provocazione offensiva nei suoi confronti. Critiche che hanno subito fatto scattare l’attenzione dell’attuale Ministro che ricopre quella che era la sua carica, ovvero Giuseppe Valditara.



Commentando le critiche di Bianchi alla traccia che lo riguarda della Maturità 2023, Valditara ha confermato al Corriere di aver telefonato all’ex Ministro, con il quale ha chiarito la situazione. “Ci parleremo di persona più direttamente”, ha spiegato, confessando però che “non capisco e non vedo la polemica”. Secondo Valditara, infatti, la traccia sarebbe una proposta originale che da la possibilità agli studenti di “riflettere sulla scuola e sull’esame di maturità“. Concludendo le polemiche sulla Maturità, Valditara ha detto di avere “stima di Bianchi” che scelse di reintrodurre gli scritti nell’Esame di Stato. (Agg di Lorenzo Drigo)



L’EX MINISTRO BIANCHI ATTACCA LA TRACCIA C1 DELLA MATURITÀ 2023: “TEMA OFFENSIVO”

L’ex Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi non l’ha presa affatto bene quel riferimento nell’Esame di Maturità 2023 all’interno della traccia C1 della Prima Prova, quella dedicata al tema d’attualità: in “Lettera aperta al Ministro Bianchi sugli Esami di Maturità” viene riportato il testo scritto da alcuni accademici nel dicembre 2021 per chiedere all’allora titolare del Miur di riportare gli scritti alla Maturità dopo la pandemia da Covid-19 (a quell’epoca ancora in corso).

Ebbene, a giudicare dalla nota rilasciata all’ANSA dall’ex Ministro Bianchi (area Pd, responsabile scuola per anni in Regione Emilia Romagna) la scelta del Ministro Valditara suo successore non è affatto piaciuta (ed è un eufemismo, ndr): «In questa traccia vedo un attacco diretto nei miei confronti e non ce ne era motivo: ho lavorato tutto l’anno, da ministro, con centinaia di docenti e milioni di famiglie per riportare i ragazzi a scuola durante la pandemia. Tra l’altro l’anno scorso la maturità è stata fatta con gli scritti». Ancora più diretto su “Repubblica” Bianchi attacca, «L’ho trovato inaudito e offensivo nei miei confronti e nei confronti dei ragazzi e delle famiglie. Di una sconcezza e scorrettezza infinite. Un attacco diretto nei miei confronti senza motivo. Non ci vedo nemmeno un pensiero politico, ma solo l’incapacità di cogliere il senso e il valore di quanto accaduto in questi anni».



MATURITÀ 2023, COSA DICE LA TRACCIA DELLA PRIMA PROVA CHE HA FATTO INFURIARE BIANCHI

La scelta della Maturità 2023 per la traccia del tema d’attualità viene considerata dall’ex Ministro Patrizio Bianchi come «Anomala, provocatoria e totalmente fuori luogo. Ci si può confrontare, avere idee diverse ma ci si confronta a viso aperto, non in questa maniera. La traccia è scritta in modo tale da far passare me come una burletta, cosa che non sono stato. La trovo pretestuosa dal punto di vista politico, perché vuole colpire tutti quelli che hanno lavorato per il bene della scuola. Ed è stato fatto un errore anche dal punto di vista educativo».

In quella lettera divenuta già virale per le reazioni suscitate tra professori, studenti e politici, alcuni illustri accademici italiani (tra cui Zagrebelsky, Cottarelli, Fornero, Di Cesare, Fusaro, Crepet) si dicevano delusi dal fatto che l’Esame di Maturità 2022 si sarebbe dovuto tenere ancora senza scritti come nel 2020 e 2021. «Nonostante i problemi causati dalla pandemia, per far svolgere gli scritti in sicurezza a fine anno molte aule sono libere per ospitare piccoli gruppi di candidati. E che l’esame debba essere una verifica seria e impegnativa è nell’interesse di tutti. In quello dei ragazzi – per cui deve costituire anche una porta di ingresso nell’età adulta – perché li spinge a esercitarsi e a studiare, anche affrontando quel tanto di ansia che conferma l’importanza di questo passaggio. Solo così potranno uscirne con soddisfazione», si legge nella prima parte della lettera. In conclusione, gli accademici chiedevano a Bianchi di ripensarci: «Non si tratta quindi solo della reintroduzione delle prove scritte, per molte ragioni indispensabile (insieme alla garanzia che non si copi e non si faccia copiare, come accade massicciamente ogni anno); ma di trasmettere agli studenti il messaggio di serietà e di autorevolezza che in fondo si aspettano da parte degli adulti». Al candidato nella traccia di Maturità si chiedeva di esporre il proprio punto di vista e confrontarsi in maniera critica con le tesi espresse nel testo.