«La didattica a distanza non è il male assoluto, può essere un pezzo di una articolazione di un’offerta didattica coerente. La scuola è ripresa dappertutto, escluse Campania e Sicilia, e i dati sono confortanti. C’è grande voglia di ripresa, sono stato colpito dalla voglia di stare insieme»: così Patrizio Bianchi ai microfoni di Tg2 Post.
Nel corso della lunga intervista, il ministro dell’Istruzione si è soffermato così sulle richieste dei presidi: «Una parte dei presidi ha avanzato alcune considerazioni e noi rispondiamo. La prima delle barriere contro il virus è la vaccinazione, questo deve essere chiarissimo. Nelle classi 12-19 anni siamo al 75% di seconda dose e all’85% di prima. Stiamo intervenendo – l’analisi di Patrizio Bianchi – abbiamo messo 92 milioni per fare i tamponi a tutti i ragazzi delle secondarie e abbiamo calmierato il prezzo delle mascherine a 0,75 centesimi, metà di un caffè al bar».
PATRIZIO BIANCHI: “DOCENTI? QUASI 100% VACCINATI”
Dopo un nuovo riferimento alla dad – «Credo che la possibilità di usare strumenti digitali sia una grandissima possibilità, ma va integrato nell’attività didattica continua, non può essere l’alternativa, se non in situazioni particolari» – Patrizio Bianchi è tornato sull’obbligo vaccinale per il personale scolastico: «Il numero dei docenti che oggi ha scelto di non vaccinarsi è lo 0,7% e li abbiamo sospesi. Prima dell’obbligo vaccinale eravamo vicino al 90% di vaccinati, con l’obbligo vaccinale abbiamo raggiunto praticamente il 100%. Quelli che hanno deciso di non averlo è lo 0,7% del totale: sostanzialmente tutto il nostro personale è vaccinato».