Patrizio Oliva, chi sono i genitori: l’infanzia difficile e un padre violento
Patrizio Oliva ha vissuto di grandi trionfi nella boxe a livello nazionale ed internazionale, un riscatto in termini sportivi dopo un’infanzia tutt’altro che semplice. L’ex pugile, originario di Napoli, è cresciuto in una famiglia numerosa composta dai genitori, 4 fratelli e 2 sorelle; fu proprio uno dei fratelli, Mario, ad indirizzarlo verso il pugilato e a trasmettergli questa passione. Tuttavia la situazione familiare in casa non era affatto semplice, complice una condizione di povertà e le violenze domestiche del padre nei confronti della madre.
In un’intervista rilasciata a Ciao Maschio nel febbraio 2022, Oliva aveva ricordato quei dolorosi momenti vissuti da giovane, compresa la morte di un fratello: “Un papà violento che scaricava la sua violenza su mia madre e un fratello morto. Sul suo letto di morte gli promisi che tutto ciò che avrei fatto nella mia carriera l’avrei dedicato a lui“.
Patrizio Oliva e l’affetto della madre nonostante le difficoltà: “Si faceva in quattro…“
Riguardo i genitori di Patrizio Oliva non si hanno molte informazioni, se non quelle rivelate dall’ex pugile in diverse interviste. Il campione ha spesso parlato del padre violento, ricordando a Ciao Maschio il difficile passato della figura paterna: “Era bambino quando il papà fu assassinato con una fucilata alle spalle. Finì in orfanotrofio, poi fece la guerra in Grecia. Fu messo davanti al plotone di esecuzione. Riuscì a salvarsi: cadde insieme ai suoi compagni e fece finta di essere morto, invece, fortunatamente, non lo colpirono. Però, ebbe una vita violenta e quindi anche in quello l’ho perdonato. Poi è diventato il padre che tutti i figli vorrebbero avere”.
Parlando della madre, invece, in un’intervista a Il Mattino del 2018 aveva ricordato la condizione di povertà in cui versava la famiglia e il suo affetto, che non era mai mancato: “Fame nera e violenza, tanti figli e nessuno che se ne occupasse anche se mia madre si faceva in quattro per cercare di farci sentire il suo affetto. Non esistevano le feste, neanche il Natale, e non siamo mai andati in vacanza […]”.