Patrizio Oliva nell’intervista a “Vieni da me” ha parlato dei problemi che il padre aveva con l’alcol e rivelato che era violento con sua madre. L’ex pugile ha spiegato però le ragioni di quel comportamento: «Suo padre fu ammazzato con una fucilata alle spalle mentre lo teneva in braccio. Dopo l’orfanotrofio ci fu la guerra, fu messo davanti ad un plotone di esecuzione e riuscì a salvarli. Quindi la sua vita è stata violenta. Con la morte di mio fratello le cose sono peggiorate. Cominciò a bere tanto ed era violento la sera. Si massacrava e mia madre ne pagava le conseguenze». Le cose sono migliorate quando lui ha cominciato ad avere successo con lo sport. Però Patrizio Oliva ha voluto precisare: «Io non ho mai combattuto per soldi: volevo realizzare i miei sogni e portare luce a casa mia». Poi ha conosciuto Nilia Sole, diventata sua moglie e mamma dei suoi tre figli. «Conobbi mia moglie quando feci Autostop. Dovevamo fare un filmato per strada». Poi ha lanciato un messaggio ai giovani: «Anche se provieni dalle macerie della vita, devi credere nei tuoi sogni. I ragazzi non devono tirarsi indietro, piangersi addosso non porta a nulla». (agg. di Silvana Palazzo)

PATRIZIO OLIVA E LA MORTE DEL FRATELLO CIRO

Momento di commozione a “Vieni da me” quando Patrizia Oliva parla di suo fratello Ciro, morto a 16 anni di tumore. «Lui era un fenomeno a calcio, la gente veniva da altri quartieri per vederlo giocare. Nessuno riusciva a fermarlo. Giocava dalla mattina alla sera per strada. Mio padre lo vide zoppicare, ma lui non diceva niente». Poi da alcuni esami si scoprì che aveva un tumore. «Gli fu amputata la gamba perché si era ramificato. Dopo undici mesi ha smesso di lottare». Quel padre che si era indebitato per dare al figlio una gamba di legno, poi sparì per due anni dopo il lutto. «Mia madre andava sempre al cimitero. Noi capivamo, ma non accettavamo questa reazione, ora capisco perché sono padre». E torna a piangere quando rivela: «Ho spento la mia prima candelina a 23 anni quando ho conosciuto mia moglie». Al fratello promise prima che morisse che sarebbe diventato un campione di boxe, e ci è riuscito. (agg. di Silvana Palazzo)

PATRIZIO OLIVA A VIENI DA ME

Patrizio Oliva, dopo aver appeso i guantoni da pugile professionista al muso, ha deciso d’indossare quelli di scena dando vita ad uno spettacolo sulla sua vita intitolato “Patrizio vs Oliva” che si basa sul libro “Sparviero”, la biografia che lo stesso Patrizio Oliva ha scritto insieme al nipote, Fabio Rocco Oliva. Dal ring al palco, il passo è stato breve per l’ex pugile che, oggi, torna a raccontarsi nel salotto di Vieni da me svelando i dettagli di una vita che è stata anche abbastanza difficile. Cresciuto all’ombra di un padre violento, Oliva ha trovato nella boxe la sua ancora di salvezza. Nonostante la paura che provava quando saliva sul ring, l’ex pugile sentiva che quella era la sua strada ed, oggi, quella stessa paura la prova quando sale sul palcoscenico. “Quando da giovane salivo sul ring provavo la paura di perdere ma poi al momento del gong tutto passava e i timori si trasformavano in coraggio. Così succede quando salgo su un palco teatrale dove c’è la paura di sbagliare una battuta oppure di non ricordare il copione, ma poi quando si apre il palcoscenico tutto passa per dare il meglio al pubblico che attende in sala la tua performance”, ha raccontato in un’intervista rilasciata ai microfoni de La città di Salerno.

PATRIZIO OLIVA: “MIA MADRE IL CENTRO DELLA MIA VITA”

Nella crescita di Patrizio Oliva è stata fondamentale la presenza della madre. Una donna coraggiosa, forte e che ha fatto di tutto per i propri figli. Patrizio Oliva, ancora oggi, riconosce l’importanza che la figura della madre ha avuto nella sua vita. “Una figura centrale nella vita mia e dei miei fratelli. Infatti è stata una donna che ha sofferto tanto visto che mio padre spesso la picchiava e che ha dovuto piangere la prematura scomparsa di un figlio 15enne. Con la sua grande moralità però è riuscita a portare avanti la famiglia e a evitare che i figli potessero prendere strade buie”, ha spiegato l’ex pugile. Su un palcoscenico teatrale, così, Oliva racconta la povertà, i primi passi verso la boxe, le lunghe passeggiate fatte per arrivare a piedi nella palestra dove si allenava.