Patrizio Oliva, ex pugile, è intervenuto in qualità di ospite ai microfoni di “Ciao Maschio”, trasmissione di Rai Uno condotta da Nunzia De Girolamo su Rai Uno e andata in onda nella serata di sabato 12 febbraio 2022. L’uomo ha raccontato di essere un grande sognatore, in quanto nella sua vita ha capito che sognare ci dà più possibilità che le cose che noi vogliamo fare nella vita succedano: “A otto anni, lo dico sempre, mi mettevo davanti allo specchio e mi proclamavo da solo campione olimpico e campione del mondo. Ma la cosa incredibile è che ho azzeccato anche il peso, la categoria superleggeri. Io che ne sapevo? Che da bambino potevo diventare un sessantatré chili, potevo diventare settanta, ottanta. Il destino ha voluto che io diventassi proprio un superleggero e sono diventato campione olimpico”.
La sua infanzia è stata tuttavia complicata, con “un papà violento che scaricava la sua violenza su mia madre e un fratello morto. Sul suo letto di morte gli promisi che tutto ciò che avrei fatto nella mia carriera l’avrei dedicato a lui. Questo è un grande messaggio per i giovani che a volte per piccole delusioni raggiungono anche i gesti estremi. Io invece me li facevo scivolare i problemi addosso, perché piangere non serve a niente”.
PATRIZIO OLIVA: “HO PERDONATO MIO PADRE”
A “Ciao Maschio”, Patrizio Oliva ha rivelato di avere perdonato suo padre, in quanto lui ha avuto una vita molto complicata: “Era bambino quando il papà fu assassinato con una fucilata alle spalle. Finì in orfanotrofio, poi fece la guerra in Grecia. Fu messo davanti al plotone di esecuzione. Riuscì a salvarsi: cadde insieme ai suoi compagni e fece finta di essere morto, invece, fortunatamente, non lo colpirono. Però, ebbe una vita violenta e quindi anche in quello l’ho perdonato. Poi è diventato il padre che tutti i figli vorrebbero avere”.
Ma Patrizio Oliva ha mai avuto paura? “La paura è una cosa naturale, ce l’abbiamo tutti. Il coraggio sta nell’affrontarla, superarla. Quando io salivo sul ring, sapevo a cosa andavo incontro. Potevo vincere, ma sapevo che potevo compromettere non solo la mia carriera con un pugno preso male, ma anche la mia, la mia stessa vita. Però ci salivo. Non mi tiro indietro niente quando so di stare nel giusto, dunque sono gli altri aver paura di me“.