Patrizio Peci è stato il primo pentito nella storia delle Brigate Rosse, protagonista di un momento cruciale nella guerra condotta dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa contro il terrorismo in un’epoca di forti tensioni politiche e sociali. Ed è soltanto con quest’ultimo che lui avrebbe chiesto di parlare, aprendo a un rapporto su cui si è concentrata una parte del racconto portato su schermo dalla fiction Il nostro generale, con Sergio Castellitto nei panni del prefetto di Palermo ucciso nell’agguato di via Carini nel 1982.
Chi è Patrizio Peci? Da attivista a collaboratore di giustizia
L’ex brigatista Patrizio Peci, diventato collaboratore di giustizia, è nato nel 1953 e fu arrestato a Torino nel 1980. L’anno successivo alle sue prime rivelazioni come pentito, le Br avrebbero rapito e ucciso, dopo 54 giorni di prigionia, il fratello Roberto Peci. Sequestrato il 10 giugno nell’ambito di una rappresaglia contro Patrizio Peci e la sua collaborazione con lo Stato (che avrebbe portato Dalla Chiesa e i suoi uomini a scoprire un importante covo dei terroristi in via Fracchia, a Genova), il fratello di Patrizio Peci fu assassinato il 3 agosto seguente.
Patrizio Peci e il rapporto con il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa
La fiction Il nostro generale, ricalca anche il rapporto tra Carlo Alberto Dalla Chiesa e Patrizio Peci, ex brigatista che fu il primo pentito nella storia delle Br. Le rivelazioni di Peci avrebbero permesso di mettere a segno un importante colpo nella guerra al terrorismo rosso condotta strenuamente dal generale Dalla Chiesa per anni, e anche la figlia Rita Dalla Chiesa, riporta Ansa, ha sottolineato questo aspetto della storia.
“Noi figli abbiamo avuto un papà presente. Mia mamma Dora è stata il fulcro della vita di mio padre, che a lei raccontava qualsiasi cosa, comprese le paure e le preoccupazioni. Sembrerà paradossale, ma papà ha avuto un rapporto di padre e figlio anche con il brigatista Patrizio Peci che vorrei incontrare e ringraziare: si è fidato di mio padre in un momento di grande tensione“. Come primo collaboratore di giustizia tra gli ex appartenenti alle Brigate Rosse, Patrizio Peci avrebbe fornito al generale Dalla Chiesa importanti informazioni per portare avanti la lotta dello Stato per smantellare completamente trame e declinazioni del terrorismo rosso nel Paese.