Patrizio Romano è morto. Sebbene non fosse molto conosciuto ai più, ricopriva una figura importantissima nella famosa Warner Music Italy, per la quale era Strategic Marketing e Head of Catalogue. A dare il triste annuncio è stato il sito Rockol, il quale ha raccontato che il professionista era malato da lungo tempo. La sua carriera? Un continuum di successi: dal 1990 ha lavorato presso Emi Music Italy, azienda in cui è stato Product Manager Catalogue & Jazz, mentre nel 1995 si è spostato sulla pubblicità, diventando A&R (Artists and Repertoire) alla MCA Music Publishing, una famosissima etichetta discografica americana che ha prodotto artisti del calibro di Elton John, Tom Petty e Mary J.Blige.



Un curriculum di tutto rispetto quello di Patrizio Romano, che durante gli anni di carriera non si è mai fermato, continuando anche a lavorare per Emi come Director Catalogue Jazz & Classic. Dal 2015 era passato poi a lavorare alla famosissima Warner Music Italy, sezione italiana della casa discografica statunitense. Anche qui, ha aiutato alla produzione di tantissimi artisti italiani degli ultimi dieci anni, seguendo la sua immensa passione per la musica.



Patrizio Romano, la passione per il jazz e il sostegno ai musicisti durante la pandemia: “Forza, tenete duro”

La Warner Music Italy è nata nel 1975, dopo che il gruppo “Dischi Ricordi” ha dato vita ad una sede più grande a Milano. In questo periodo ci fu il lancio di tantissimi degli artisti italiani che hanno fatto la storia della musica del Bel Paese, come Umberto Napolitano, Michele Pecora, Mia Martini e i particolarissimi New Trolls. All’interno della sezione italiana Patrizio Romano lavorava da tanti anni come editore, occupandosi di trovare le migliori strategie per valorizzare l’impresa.



Un incarico di responsabilità, che ha saputo mantenere egregiamente. Ancora non si conosce bene la causa morte, ma secondo il comunicato di Rockol, Patrizio Romano soffriva da molto tempo di una brutta malattia, alla quale non è riuscito a sopravvivere. Lo strategist era un uomo molto riservato, senza social network e senza un sito personale. Di lui spunta solo un video risalente al 7 maggio 2020 in cui racconta di aver aderito ad una campagna solidale per il Covid, quando molti dei jazzisti avevano perso il lavoro.