Un parroco di Chivasso sfida i DPCM del governo Conte in nome dei Patti Lateranensi e apre una battaglia dagli interessanti risvolti storico-giuridici circa la libertà d’azione degli oratori in epoca Covid: don Davide Smiderle, che è il parroco dell’oratorio Beato Angelo Carletti in Via Don Dublino 12 a Chivasso (Torino) si rifiuta di pagare una multa evocando i Patti Lateranensi, che regolano i rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa Cattolica. Cominciamo dai fatti: il motivo del contendere è la multa da 373 euro emessa dalla Polizia Municipale (i civich, come sono noti nel Torinese con termine dialettale) nei confronti del parroco per aver permesso ai ragazzi del catechismo di giocare una partita di calcetto all’interno dell’oratorio all’inizio del mese di dicembre 2020, andando contro il DPCM in vigore per il contenimento della pandemia da Coronavirus. I civich sono intervenuti a causa della segnalazione di un cittadino, che ha chiamato i vigili invocando il rispetto del DPCM del 3 novembre scorso, che vietava gli sport di contatto nelle zone a maggior rischio di contagio.
PATTI LATERANENSI E DPCM: UNA VICENDA PARTICOLARE DA CHIVASSO
Secondo don Davide Smiderle tuttavia all’interno dell’oratorio le regole dei DPCM non sarebbero valide in base ai Patti Lateranensi sottoscritti nel 1929 tra l’allora Regno d’Italia e la Santa Sede e successivamente sottoposti a revisione nel 1984 tra l’Italia repubblicana e il Vaticano, stipulando la versione che ancora oggi è in vigore. Secondo il parroco e il suo avvocato infatti i Patti Lateranensi, che sono accordi di rilevanza costituzionale, sono superiori a qualsiasi Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e di conseguenza non avrebbe validità qualsiasi multa elevata dalle forze dell’ordine o dalla polizia municipale in base ai DPCM, rifiutando di conseguenza di pagare la multa a lui elevata per la partita dei ragazzi: “Il DPCM non può in alcun modo derogare alle norme relative agli accordi Stato-Chiesa, con la conseguenza che l’organizzazione dei locali dell’oratorio non sono soggetti alle sue disposizioni, ma neppure gli agenti della polizia locale potevano elevare sanzioni”, ha spiegato il legale del sacerdote. Quali sviluppi potrà avere questa interessante vicenda?