Il rapporto di Patti Smith con l’Italia è lungo e intenso, sin dal 1979 quando qui, a Bologna, tenne il suo ultimo anno prima di un decennio dal ritiro dalle scene. Quando, a metà anni 90, in seguito alla morte del marito Fred Sonic Smith è tornata a esibirsi, il nostro paese è diventato la sua tappa preferito. Qui infatti l’artista che ha sdoganato la musica punk nel mondo ama venire non solo per spettacoli ma anche per ammirare le nostre bellezze artistiche o raccogliersi in silenzio nelle nostre chiese. Si è esibita in Vaticano, ha ricevuto due lauree honoris causa, ha partecipato ai restauri della chiesa di San Francesco ad Assisi, santo a cui ha anche dedicato una canzone.
ISOLATION BLUES
Lo scorso dicembre ha assistito alla prima della Scala a Milano e il prossimo 30 luglio, se, speriamo, la situazione tornerà ad essere normale, è previsto un suo concerto al Castello Sforzesco. Così ieri ha annunciato sulla sua pagina Instagram che oggi, alle ore 19, si esibirà in diretta con “una canzone per Milano”, città afflitta come tante dal coronavirus: “Domani Milano faremo una canzone per te. Un piccolo saluto, una piccola tregua dalla tristezza da isolamento” (“A small respine from the isolati blues”). Un regalo che ci riempie il cuore. Grazie Patti.