Durante la riunione dei ministri delle Finanze che si è tenuta ieri sono stati trattati due argomenti spinosi: la revisione del bilancio comunitario 2021-2027 e la riforma del Patto di Stabilità. Stando a quanto riportato da Sole 24 Ore, sono emerse nettamente le divergenze tra i Paesi membri, ma su entrambi i fronti la Spagna, che detiene la presidenza dell’Unione europea, vuole trovare un accordo entro la fine dell’anno. Per quanto riguarda il bilancio comunitario, la discussione verte sulle proposte presentate in giugno dalla Commissione europea. Gli aspetti chiave per adattare il quadro finanziario pluriennale agli sviluppi politici ed economici sono tre.
Dal rimaneggiamento delle priorità finanziarie al programma di aiuti all’Ucraina di 50 miliardi di euro fino al 2027, fino all’adozione di nuove risorse proprie per finanziare la politica economica europea. Il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, in riferimento ai costi sostenuti per la pandemia e la guerra, ha dichiarato: «Il bilancio settennale dell’Unione europea è già al limite delle sue possibilità. Tutto ciò ha messo a dura prova le risorse disponibili. Dobbiamo compiere progressi rapidi e sostanziali sulla revisione del bilancio sotto presidenza spagnola e raggiungere un accordo entro la fine dell’anno».
BILANCIO E PATTO DI STABILITA’: LE POSIZIONI IN UE
Secondo la Germania bisogna risparmiare nella spesa attuale, inoltre ha dubbi sulla proposta di creare una nuova risorsa propria basata sui profitti aziendali, cioè un contributo nazionale, non una nuova imposta. Su quest’ultimo aspetto è preoccupata anche Malta, Slovacchia, Lussemburgo, Austria e Irlanda. Ci sono molti Paesi dell’Est, in primis Lituania e Polonia, che hanno chiesto che la revisione del bilancio comporti un aumento della spesa in mobilità militare, per difendere meglio le frontiere orientali durante la guerra tra Russia e Ucraina. Invece, altri Paesi dell’Est come Bulgaria, Croazia, Lettonia, Slovenia, Romania hanno criticato la proposta dell’esecutivo comunitario di spostare dai Paesi membri verso il bilancio europeo il denaro proveniente dalla vendita di certificati d’emissione ETS.
Per quanto riguarda il Patto di Stabilità, la discussione ha riguardato un piano di lavoro formato da quattro capitoli: distribuzione dei compiti tra Commissione e Consiglio, impegni minimi di riduzione del debito, le accortezze necessarie perché il rispetto delle regole sia credibile, e lo spazio di bilancio per investimenti e riforme. L’Italia ritiene che bisognerebbe scorporare gli investimenti del Piano di ripresa e resilienza dal calcolo del debito pubblico. Invece, altri Paesi vorrebbero fare lo stesso con la spesa militare o legata al Patto Verde.