La priorità della Commissione europea è quella di raggiungere un accordo sul patto di stabilità entro la fine dell’anno: questa la conferma del portavoce della Commissione, Daniel Ferrie, nel briefing con la stampa. “Un rapido accordo sulla riforma delle regole fiscali dell’Ue e di altri elementi del quadro di governance economica è una priorità. Nella congiuntura attuale dell’economia dell’Ue, il Consiglio, anche nelle conclusioni approvate dal Consiglio europeo, ha chiesto che i lavori legislativi di questo dossier si concludano nel 2023”, le sue parole riportate dall’Agi.



Nel corso del suo intervento, Ferrie ha sottolineato che la Commissione europea invita “il Parlamento europeo e il Consiglio a raggiungere un accordo sulle proposte presentate nell’aprile di quest’anno il più rapidamente possibile in modo da rispondere adeguatamente alle sfide future”. Il portavoce ha inoltre evidenziato che raggiungere un accordo entro la fine del 2023 consentirà ai Paesi e alla Commissione di discutere i progetti dei bilanci nella prima metà del 2024.



Patto di stabilità, Ue: “Priorità è accordo entro l’anno”

Secondo quanto appreso dall’Ansa da fonti dell’Eurocamera, sulla riforma del Patto di Stabilità e crescita il primo passaggio atteso al Parlamento europeo sarà in un’audizione pubblica di esperti alla Commissione Econ il 20 settembre. Intorno al 27 settembre è poi prevista la presentazione delle bozze delle relazioni. Poi, a livello indicativo, una votazione alla Commissione Econ è prevista poi a inizio novembre, mentre la votazione in plenaria potrebbe tenersi nella terza settimana di novembre. Naturalmente la tempistica potrebbe variare con il passare delle settimane, ma l’idea è quella di iniziare verso la fine dell’anno la trattativa inter-istituzionale. Come sottolineato dall’Ansa, delle tre proposte legislative della Commissione (le modifiche ai regolamenti 1466 e 1467 e la modifica della direttiva 2011/85) solo una segue la procedura legislativa ordinaria di co-decisione (il regolamento 1476). Le altre due proposte di modifica invece seguono la procedura straordinaria, con il potere legislativo in capo al solo Consiglio (come per tutte le materie esclusive previste dai trattati).

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