Contro il predominio di Mosca nel settore del gas e dell’energia nasce un accordo particolare tra la Francia di Emmanuel Macron e la Germania di Olaf Scholz. La Francia fornirà il gas alla Germania, mentre Berlino ricambierà fornendo elettricità a Parigi. I due capi di Stato hanno siglato l’accordo dopo un lungo colloquio in videochiamata, al termine del quale il premier Macron ha tenuto una conferenza stampa per illustrare l’accordo raggiunto.



La Germania ha bisogno del nostro gas e noi abbiamo bisogno dell’elettricità prodotta nel resto dell’Europa, e in particolare in Germania – ha spiegato Emmanuel Macron – Contribuiremo alla solidarietà europea in materia di gas e beneficeremo della solidarietà europea in materia di elettricità”. Parallelamente, Berlino “si metterà nella situazione di avere più elettricità e soprattutto di fornirci, nelle situazioni di picco, la sua solidarietà elettrica”. Il presidente francese ha quindi parlato esplicitamente di “solidarietà franco-tedesca, definendola in termini di un “impegno che abbiamo preso con il cancelliere Scholz”. Ha quindi chiesto alla Francia intera di “attenersi a una soglia di riscaldamento intorno ai 19 gradi” per l’inverno, in modo da raggiungere gli “obiettivi di sobrietà“, fissati al 10% di consumi in meno, evitando così il razionamento.



Asse Parigi-Berlino per l’energia, qual è la situazione dell’Italia e dell’Europa

Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato in conferenza stampa che il Paese ha raggiunto il 92%-93% delle capacità di stoccaggio del gas. In Germania, invece, il ministro dell’Economia e del Clima Robert Habeck ha disposto che le due centrali atomiche Isar 2 in Baviera e Neckarwestheim 2 in Baden-Württemberg resteranno ancora attive. Non saranno però funzionanti a pieno regime e il loro periodo di attività è prorogato fino alla metà di aprile 2023, nonostante la volontà della Germania di abbandonare il nucleare entro la fine di quest’anno.



In Italia, il livello di stoccaggio del gas è piuttosto buono sebbene sia inferiore a quello di Parigi: 83,5% secondo quanto ha comunicato la Snam ieri, lunedì 5 settembre. Venerdì prossimo l’Europa potrebbe discutere la proposta avanzata dall’ex premier Mario Draghi di porre un tetto al prezzo del gas di Mosca. Da parte della Russia arrivano le parole del portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, che ha sottolineato come l’interruzione delle forniture attraverso il gasdotto Nord Stream dipende dalle “sanzioni che impediscono la manutenzione delle unità, che impediscono il loro spostamento senza adeguate garanzie legali, che impediscono queste garanzie legali e così via”.