Patty Pravo, il racconto della propria vita

Patty Pravo, in una lunga intervista rilasciata ai microfoni del Corriere della Sera, ripercorre la sua vita e la lunga carriera. Nata a Venezia, il padre Aldo guidava i motoscafi mentre la mamma stava a casa. Durante l’infanzia, la cantante stava principalmente con i nonni paterni e durante l’adolescenza ebbe le prime esperienze, comprese quelle sentimentali. L’artista racconta di aver fatto l’amore per la prima volta quando aveva 14 anni e di essere rimasta a Venezia fino alla morte del nonno. Quel dolore la spinse a lasciare la città e a cercare la propria strada altrove partendo per Londra.



Poi arrivò Roma dove cominciò a trovare spazio nel mondo della musica. Il resto della carriera della Pravo è storia, ma l’artista si lascia andare anche a racconti inediti sulla propria vita privata come quella sulle droghe. «Le droghe le ho provate tutte, tranne la cocaina che mi fa schifo. Canne, anfetamine, acidi: non era robaccia come adesso, che ti ammazza. Fu il mio periodo rockettaro. Poi sono andata in America e ho smesso», ha detto al Corriere. 



Patty Pravo e l’amore

Nella propria vita, Patty Pravo non si è mai provata dell’amore. La cantante ha avuto tante storie importanti di cui cinque sono state coronate dal matrimonio anche se quelli effettivi sono stati tre. «Di matrimoni ne ho celebrati cinque; ma veri solo tre», ha detto la Pravo. «Il primo con Gordon Fagetter, batterista a Londra. Il secondo con Franco Baldieri, antiquario a Roma. Con Riccardo Fogli ci sposammo in Scozia, con il rito celtico»,  ha raccontato la Pravo che poi sposò anche Paul Martinez, che suonava il basso ma in America andò con Paul Jeffrey.



«Ora sono felicemente sola», ha aggiunto e sulla mancanza di un figlio ha concluso così – «Non ne ho mai sentito la necessità. E non ci ho mai pensato davvero, tranne che con Gordon, il mio primo marito. Eravamo in Giappone. Ci chiedemmo: ma mentre suoniamo chi lo guarda? Pensammo che avremmo potuto dondolarlo collegando la culla al pedale della batteria. Ma mentre lo dicevamo capimmo che non era il caso».